Giancarlo Cerofolini

Ogni giorno producono, come recita il sito web, centinaia di ballerine per rendere felici donne e bambine. La storia di successo di “Prosperine“, la bottega artigiana di calzature di Subbiano, nei dintorni di Arezzo, nasce nel 1970 dalla passione per le scarpe belle e di qualità di Giancarlo Cerofolini.

Come è diventato calzolaio?

Come si usava una volta: da ragazzetto sono andato a un corso di apprendista calzolaio. Ho ancora il diploma del 1960 con la valutazione dei buoni risultati conseguiti. Dalle mie parti, a quei tempi, c’era una grande azienda di calzature che impiegava centinaia di dipendenti e anch’io ho lavorato lì per 11 anni.

E poi, nel 1970, il “salto” di mettersi in proprio: come mai?

Volevo realizzare cose per conto mio. Già avevo cominciato la sera dopo cena con piccoli lavoretti. Ho cominciato tagliando la pelle e producendo tomaie per conto terzi. Quindi abbiamo sperimentato la ballerina “a sacchetto”: una scarpa morbidissima che regala un confort particolare. È diventata la nostra specializzazione.

Così qualcuno vi ha notato…

Hanno cominciato a cercarci delle firme importanti, grandi brand della moda per i quali lavoriamo anche oggi mentre altri se ne sono aggiunte negli anni. Nel 2002 la Camera di Commercio di Arezzo ha dato alla nostra produzione il riconoscimento di lavorazione artigianale artistica. Una bella soddisfazione! Certo, così come vedere le nostre scarpe nelle vetrine più belle, sapere che indicano le tendenze di moda del made in Italy. La cosa più bella, però, è sapere che al di là dei cristalli, dei metalli, dei fiocchi di pelle, che caratterizzano la moda a seconda delle stagioni, alla base c’è un prodotto di qualità che davvero assicura benessere alle donne che lo indossano.

Quale consiglio darebbe a un giovane che volesse seguire la sua strada?

Di cercare la qualità. Il bello e la qualità pagano sempre. Non vi accontentate di lavorare per prodotti dozzinali, da bancarella. La tradizione artigiana può offrire grandi soddisfazioni a chi ci mette umiltà e impegno. Ricordatevi: la ricetta è la qualità!

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