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Terein di Merano
Se nell’immaginario collettivo è il simpatico e risolutivo Bert di Mary Poppins, sempre sporco di fuliggine con baschetto e scopa all’insù, il reale spazzacamino dei giorni nostri è un artigiano capace di sintetizzare tradizione e innovazione nel mestiere tra i più suggestivi di tutta la galassia dell’artigianato.
È quello che sta facendo Giorgio Bergamo, imprenditore artigiano in grado di rinnovare un’impresa lunga tre generazioni. La tradizione artigiana della Terein di Merano, in provincia di Bolzano, ha origini lontane, i Bergamo sono testimoni della storia della città e del mestiere dello spazzacamino, una figura chiave per i popoli di montagna. “L’immagine dello spazzacamino – ci dice Giorgio Bergamo, che ha ereditato l’azienda e il mestiere – è quella di un uomo dai grandi occhi blu che spiccano in mezzo a un viso completamente ricoperto di fuliggine, con le spazzole dietro la schiena. È un portafortuna, perché salvava le case dagli incendi. Di tutto questo è rimasta la figura di riferimento per risolvere i problemi dei camini, per pulirli e renderli sicuri”.
Quando e perché ha deciso di portare avanti la tradizione di famiglia, svolgendo un mestiere che sembra ormai così antico?
“Se devo essere sincero il lavoro dei miei sogni quando ero un ragazzo era quello del falegname: adoravo l’odore del legno, anche perché dalle nostre parti la legna è ovunque. Poi però ho iniziato ad andare con mio padre e mentre lo vedevo lavorare, seguivo le sue orme e lo paragonavo al portafortuna e mi affascinava sempre di più. Così ho deciso di continuare e ora porto avanti la terza generazione di spazzacamini”.
E continuando a parlarci del suo lavoro e della sua famiglia Giorgio ci racconta una bellissima storia di tradizione e artigianato. “Lo spazzacamino è la prima persona che la gente desidera incontrare a capodanno. Perché non solo porta fortuna, ma è anche colui che con la sua scopa di rami di betulla spazza via l’anno vecchio. Così, fino a qualche anno fa insieme a mio papà ci recavamo negli alberghi e in giro per le strade allo scoccare della mezzanotte del nuovo Anno per fare gli auguri e stringere le mani della gente, vestiti di tutto punto da spazzacamini, con cilindro e scope”.
Come si concilia qualità e innovazione nel lavoro dello spazzacamino?
“Questo è un mestiere in metamorfosi, è necessario cambiare e innovare. Noi abbiamo puntato sulla digitalizzazione, abbiamo una piattaforma che ci permette di controllare costantemente la situazione dei nostri clienti, degli impianti e della manutenzione da fare, senza bisogno di fare telefonate o di rientrare in ufficio. Mio padre lavorava con le scope, carta e penna, noi pur lavorando con tecniche di intervento non molto diverse da allora, nonostante alcune innovazioni tecnologiche nelle attrezzature, abbiamo portato l’innovazione tecnologica per organizzare il lavoro quotidiano”.