ANAP: Campagna nazionale contro le truffe agli anziani
Comunicato Nazionale
Grazie alla collaborazione con ANCoS APS un’indagine sulle truffe e i raggiri.
I dati sono emersi dall’indagine compiuta attraverso i volontari del Servizio Civile dell’ANCoS APS.
Continua anche per il 2024 la campagna di ANAP-Confartigianato Persone contro le truffe agli anziani, “Più sicuri insieme” che, grazie alla collaborazione con Ministero dell’Interno il Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale della Polizia Criminale, il contributo della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza da anni si occupa di sensibilizzare la popolazione anziana sul tema della sicurezza, fornendo informazioni e consigli utili per difendersi dai malintenzionati e per prevenire i reati.
Quest’anno ANAP si avvale anche dei dati di un’indagine svolta da ANCoS APS, volta ad esplorare le varie tipologie di reati e raggiri in cui l’aspetto di “vulnerabilità” dell’anziano gioca un ruolo importante. L’indagine i cui dati sono stati elaborati attraverso i volontari del Servizio Civile dell’ANCoS APS, è stata svolta su circa 9800 cittadini, soprattutto over 65, intervistati dagli operatori volontari impegnati in specifico progetto.
Ai tentativi subiti sono stati affiancati i dati dell’effettiva riuscita e della successiva denuncia e i risultati sono poco incoraggianti: sul totale infatti il 50% dei tentativi di truffa va a buon fine. Solo il 47% degli over 65 colpiti denuncia all’Autorità di Polizia, dimostrando che la maggior parte di questi reati non vengono denunciati all’Autorità. La fraudolenta attivazione di servizi per via telefonica (6%) o con visite al domicilio (15%), e le frodi on line (20%) registrano una percentuale di denuncia inferiore ad un caso su cinque.
Va sottolineato, che la percentuale di truffe colpisce gli anziani abbastanza in ugual maniera, anche se inseriti in contesti familiari allargati con coniugi o figli. Per questo è importante, far crescere della consapevolezza del rischio e degli strumenti per prevenirlo o denunciarlo.
Tra i motivi di mancata denuncia, al di là del fattore tempo, l’indagine evidenzia che il grado di soddisfazione in caso di denuncia all’autorità è basso per più di un quarto dei denuncianti, e solo per il 18% è di alta soddisfazione.
Gli intervistati hanno espresso il livello di fiducia massima verso i propri amici e familiari, anche per il sostegno psicologico in queste situazioni, così come nelle Associazioni quali ANAP e ANCoS APS e nelle Forze di Polizia, conosciute dagli anziani per l’opera nella prevenzione e nel sostegno in tali problematiche.
Questa indagine, unitamente ai dati di contesto raccolti nelle edizioni precedenti della campagna “Più sicuri insieme”, integrati con quelli disponibili da fonti ufficiali (Istat, Ministero dell’interno) sottolinea come, anche se da un’area territoriale del Paese all’altra, cambi anche notevolmente l’andamento del fenomeno indagato (per es. grandi differenze si registrano tra Nord e Sud sulla conoscenza e sull’utilizzo della tecnologia), in tutti i casi ci troviamo di fronte ad un’emergenza sociale che non si può ignorare, per il suo danno su categorie fragili e sulla percezione diffusa di insicurezza.
Infatti, da non sottovalutare, spiega Fabio Menicacci Segretario Nazionale ANAP è l’impatto psicologico che le truffe o i tentativi di raggiro producono sulle persone che le subiscono, in termini di atteggiamento nei confronti del mondo esterno, di diffidenza, ostilità, rabbia, frustrazione e disagio, anche verso i propri familiari ed amici più stretti. Un quarto degli intervistati, infatti, dopo aver subito una truffa, ha modificato i propri comportamenti e ridotto le occasioni di incontro e di rischio, per il timore di poter essere nuovamente vittime di reati di questo genere.
“L’indagine condotta da ANCoS APS ci mostra una fotografia sufficientemente lucida, specifica e chiara di una situazione diffusa e a tratti allarmante, che richiede interventi di protezione, informazione, solidarietà ed inclusione sociale, soprattutto nei confronti delle categorie più fragili” ha dichiarato il Presidente ANAP Guido Celaschi.
“Le condizioni psico-fisiche spesso precarie, ma anche della frequente solitudine e della frammentazione dei nuclei familiari, che rende le persone anziane ancor più soggette al rischio di cadere vittime di questo e di altre tipologie di reato, ci rendono ancora più responsabili, come Associazione nella quotidiana lotta ad ogni forma di truffa e malversazione nei confronti degli anziani“.
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