L’Anap in merito al rapporto “World Wide” dell’Inps
Comunicato Nazionale
Palazzi, presidente ANAP: “Le proposte del presidente Inps Boeri sconcertano”
Gli immigrati che hanno lavorato in Italia ci hanno lasciato un tesoretto di oltre 3 miliardi di euro; tesoretto che andrà crescendo di anno in anno. Di contro, i pensionati che vanno a vivere all’estero, nel 2014, sono aumentati di circa 5.000 unità. In tutto per le prestazioni pagate all’estero (compresa l’Unione europea) e, quindi, con tassazione non in Italia, l’Inps ha erogato, sempre nel 2014, oltre 380.000 trattamenti a carico dell’Inps per circa 1 miliardo di euro.
Questi i dati che si ricavano dal rapporto “World wide”, presentato dal Presidente dell’Inps Tito Boeri. Il Presidente dell’Inps propone che il tesoretto degli immigrati venga utilizzato per investire su politiche per l’integrazione degli immigrati e che, per quanto riguarda le pensioni all’estero, non si dovrebbe più pagare la parte non contributiva delle prestazioni. In particolare, le integrazioni al minimo e le maggiorazioni sociali.
“Le proposte di Boeri – commenta Giampaolo Palazzi, Presidente di Anap/Confartigianato – ci lasciano davvero sconcertati. Se i pensionati italiani vanno a vivere sempre in maggior numero all’estero ci deve pur essere una ragione. E non ci riferiamo a pensionati molto abbienti, ma a un ceto medio-basso. È evidente che le condizioni di vita in Italia, soprattutto sul piano economico e sociale, sono peggiorate ed è sul loro miglioramento che dobbiamo agire, non sul taglio delle pensioni per chi cerca di trovare soluzioni che consentono una qualità di vita migliore. Non credo che a nessuno faccia piacere sradicarsi dai luoghi delle proprie origini!
Sarebbe opportuno – prosegue il presidente Anap – cominciare ad utilizzare il tesoretto che ci hanno lasciato gli immigrati per ridurre il carico fiscale dei pensionati più poveri e a rivedere il meccanismo di adeguamento delle pensioni, come da sempre sostiene l’Anap: il costo – conclude Palazzi – sarebbe anche inferiore ai 3 miliardi che si vorrebbero utilizzare per l’integrazione!».