L’Anap sull’ok del Senato alla mozione sulla cura dell’Alzheimer
Comunicato Nazionale
Il Presidente Palazzi: “Importante il ruolo riconosciuto al geriatra di base”.
“Un passo importante verso una gestione più accurata e attenta del problema, anche attraverso il riconoscimento del ruolo centrale ricoperto dalla figura del geriatra di base”. Lo afferma il presidente Anap, Giampaolo Palazzi, a margine dell’approvazione all’unanimità, da parte del Senato, di una mozione sulla cura dei malati affetti dal morbo di Alzheimer.
Il testo, partendo dall’analisi dei dati sul numero crescente di persone affette da demenza in Italia – oggi più di un milione secondo i dati del 2011 a disposizione del Servizio Sanitario Nazionale – e sull’andamento preoccupante del fenomeno, prevede il rafforzamento delle reti di servizi sociosanitari, l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, l’incremento dei finanziamenti alla ricerca, visti i recenti passi avanti compiuti in ambito internazionale, e una maggiore attenzione alla formazione degli operatori del settore.
“Nella relazione illustrata al Senato si è posto l’accento sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, ma anche sull’urgenza di offrire servizi efficienti di sostegno alle famiglie. Proprio queste ultime – prosegue Palazzi – spesso sostengono il peso sociale, oltre che economico, dell’assistenza al malato di Alzheimer, anche attraverso la diffusione di buone pratiche già esistenti che consentono di creare intorno al malato e ai suoi familiari un ambiente favorevole, sereno, stimolante e capace di rispondere alle esigenze che di volta in volta si manifestano; come Anap da sempre siamo impegnati nella promozione della salute degli anziani, anche attraverso la prevenzione e la diffusione di stili di vita adeguati. Apprezziamo che anche il sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, abbia espresso il parere favorevole del Governo sui temi proposti dalla mozione, sottolineando – conclude Palazzi – la necessità di accrescere l’attenzione e l’impegno delle Istituzioni, anche tenendo conto che le recenti linee guida europee stimano in circa 21mila euro la spesa media sostenuta in Italia per ogni singolo malato di Alzheimer e che il 56% di questa è rappresentata da cure informali, non farmacologiche, spesso a carico della famiglia”.
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