Il Cupla ha presentato le proprie osservazioni alla bozza di DPCM per la revisione dell’indicatore ISEE
Anap Confartigianato – CUPLA
Come convenuto nella riunione che si è tenuta il 19 giugno con il Sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali prof.ssa Maria Cecilia Guerra, il Cupla ha presentato le proprie osservazioni alla bozza di decreto per la revisione dell’Isee. Nella lettera di accompagno alle osservazioni, puntuali e motivate, il Cupla ha tenuto a sottolineare, anzitutto, che in un contesto di complessivi tagli di risorse sul Welfare, avvenuti attraverso le varie manovre degli ultimi anni, è importante che il Decreto rientri in un quadro programmatico complessivo delle politiche di Welfare.
Il Cupla ha inoltre precisato quanto segue: Le modifiche alle soglie dell’ISEE per l’accesso al Welfare secondo quanto dichiarato dal Governo è quello di “razionalizzare” la spesa socio – assistenziale ottenendo risparmi da redistribuire alle fasce più deboli. Lo spirito dichiarato sarebbe quello di ridurre le prestazioni a coloro che hanno maggiori redditi e patrimoni e aumentarli a coloro che si trovano in condizioni peggiori.
Tra le proposte indicate nel decreto il primo obiettivo è quello di rivedere le modalità di calcolo dell’ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) per asili nido, assistenza domiciliare, diritto allo studio universitario, libri di testo gratuiti, assegni di maternità, assegni per nuclei familiari con almeno tre figli. Il calcolo di questo indicatore (oggi comprende l’imponibile Irpef e il patrimonio mobiliare e immobiliare) viene rivisto con l’aggiunta delle rendite finanziarie, la casa con le nuove pesanti rivalutazioni della rendita catastale IMU, altre entrate del nucleo familiare come le pensioni sociali, gli assegni familiari e l’assegno di accompagnamento. In questo quadro si ritiene di dovere dare una valutazione positiva al proposito di unificare i criteri per l’accesso alle prestazioni indicate dal DPCM attraverso lo strumento dell’ISEE.
Il secondo obiettivo è quello di sottoporre alla soglia di reddito ISEE prestazioni oggi di carattere universale e totalmente indipendenti dal reddito; sul punto, il Cupla ha preso atto delle rassicurazioni del Sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali prof.ssa Maria Cecilia Guerra che non sarà toccata la disciplina degli assegni di accompagnamento per gli inabili. Cambieranno i parametri anche per altre prestazioni: l’assegno per le famiglie con almeno tre minori, l’assegno di maternità per madri prive di copertura assicurativa, l’erogazione delle borse di studio, la tariffa sociale dell’energia elettrica. Per ciascuna di queste prestazioni è prevista una nuova soglia di ISEE consentendo ad alcuni di continuare ad accedere gratuitamente, ad altri invece si impone la compartecipazione alla spesa.
Tuttavia c’è il timore che le forbici cadano sulle fasce di reddito medio – basse, molto provate dalla crisi. Si realizzerebbe così l’ennesimo intervento iniquo mascherato dall’equità. Il Cupla è preoccupato che la revisione dell’ISEE possa essere un nuovo tentativo di ridimensionare il nostro Welfare, già abbondantemente colpito dai tagli ai trasferimenti agli Enti locali e ai fondi nazionali. Il Fondo per le politiche sociali è sceso da 697,6 milioni di euro nel 2008 a 218 milioni nel 2011 e quella per la non autosufficienza, lo scorso anno, da 400 milioni è stato azzerato. Inoltre, nei tre settori cardine dell’assistenza (anziani non autosufficienti, famiglia e maternità, povertà), l’Italia è il paese che spende meno in Europa. In tema di non autosufficienza la spesa pubblica dell’Europa a quindici è, in percentuale del PIL, superiore al 31% rispetto all’Italia. Vista la crisi così profonda che si sta vivendo, è giunto il momento di rafforzare e non di impoverire ulteriormente il sistema di protezione sociale.
Il Cupla è assolutamente convinto che la riforma del Welfare dovrà essere volta ad assicurare la massima equità e non ridursi a meri tagli ai diritti legittimi. A pensionandi e pensionati sono già stati richiesti sacrifici significativi e quindi è tempo ed è urgente che per i nostri anziani cessi l’insensibilità politica accompagnata all’ingratitudine nel trattare con chi ha costruito con grandi sacrifici quello zoccolo duro, ricchezza e risparmio, lavoro e servizi, che finora hanno evitato il default del nostro Paese sostenendo le difficoltà economiche di figli e nipoti. E’ tempo ed è urgente spendere grande attenzione per i nostri anziani visto che quote sempre più estese di essi stanno scivolando verso una condizione di povertà inaccettabile. E’ tempo ed è urgente che cessi l’inaccettabile discriminazione fra lavoro autonomo e dipendente, presente anche nella bozza del decreto. E’ tempo ed è urgente chiedere con forza ed ottenere una svolta sulla realizzazione di un nuovo Stato sociale.
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