Manovra economica – Legge di bilancio 2017 – Osservazioni dell’Anap sulle misure in favore degli anziani e dei pensionati

Anap Confartigianato

Secondo l’Anap va anzitutto sottolineato come da tempo nelle varie finanziarie che si sono succedute non si registrava qualcosa di specifico e concreto a favore dei pensionati.

L’aumento e l’estensione della quattordicesima, nonché la parificazione per tutti i pensionati della no tax area con quella dei lavoratori dipendenti, vanno in direzione di un sostegno alle fasce di pensionati a più basso reddito, così come andiamo chiedendo da tempo, non ultimo nel Convegno del CUPLA del 14 settembre scorso. Pur non avendo partecipato le Organizzazioni dell’artigianato, del commercio e dell’agricoltura alla trattativa tra Governo e sindacati, il Governo ha tenuto in attenta considerazione le proposte del CUPLA illustrate in occasione del Convegno al Ministro Poletti, anche perché basate su considerazioni realistiche e supportate dalla pregevole ricerca del CER.

Tuttavia tali benefici debbono essere considerati solo un primo passo nella giusta direzione. Mentre 40 euro al mese sono certamente una cifra non trascurabile per gli oltre 1 milione di pensionati che acquisiranno il diritto alla quattordicesima, è illusorio pensare che un aumento di 12 euro al mese per i pensionati sotto i 750 euro che della quattordicesima già godono, anche se a questo si aggiunge per alcuni di essi l’esenzione dall’IRPEF grazie alla no tax area, possa risolvere il problema della povertà che riguarda molti pensionati.

Inoltre non può non essere rimarcato che nel 2017 non ci saranno risorse aggiuntive per raggiungere più persone in povertà assoluta, contrariamente a quanto prima annunciato (e contenuto anche nella prima bozza di Legge di Bilancio). Vengono stanziati 500 milioni di euro aggiuntivi rispetto al miliardo disponibile a legislazione vigente, ma solo a partire dal 2018.

Da valutare positivamente anche le altre misure che riguardano il sociale. Innanzitutto le migliori prospettive che si aprono per i futuri pensionati grazie alla mini riforma previdenziale che attenua i contorni rigidi della legge Fornero e poi gli interventi per il sostegno della natalità. Dubbi possono, però, essere espressi sulla scelta di non subordinare l’erogazione dei bonus per i nuovi nati e per gli asili nido a criteri reddituali, cosa che comporterebbe una maggiore giustizia sociale e un miglior utilizzo delle risorse disponibili.

Per quanto riguarda la sanità, la legge di bilancio introduce misure di rilievo: dall’ampliamento di 2 miliardi rispetto al 2016 della dotazione del Fondo Sanitario nazionale alle nuove risorse assegnate per il finanziamento delle cure avanzate ed oncologiche; dalla stabilizzazione di giovani medici e infermieri alla possibilità di anticipo pensionistico per quanti di loro sono a fine carriera, liberando così posti per i giovani; dai nuovi tetti di spesa farmaceutica all’adeguamento delle strutture informative. 

Nel complesso le misure previste non operano tagli e mirano a consentire una gestione migliore del servizio e ad ottenere una maggiore appropriatezza prescrittiva e responsabilizzazione dei soggetti che operano nel settore. Ma proprio questo rischia, se mal gestito, di ripercuotersi su una maggiore difficoltà da parte dei cittadini nell’accesso alle prestazioni per la cura e soprattutto per la prevenzione.

Nel prendere atto della valutazione positiva di Rete Imprese Italia delle misure in campo economico e per le imprese, si confida che esse possono effettivamente dare un impulso per uscire dalla grave situazione di crisi in cui ancora si trova il nostro Paese.

Qualche preoccupazione, infine, deriva dalla nuova clausola di salvaguardia nel 2018 (con maggiori difficoltà di disinnescarla con deficit aggiunto, visti i richiami dell’Europa) e dalla incertezza che alcune misure di finanziamento della Manovra (vedi rientro dei capitali dall’estero, rottamazione cartelle esattoriali, ricavi dalla lotta all’evasione, risparmi di spesa, etc.) diano i risultati iscritti a bilancio.

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