“Pensionati attivi ma cresce il disagio” – Al convegno promosso dal Cupla avanzate le proposte in favore dei pensionati da parte del Comitato Unitario dei pensionati autonomi

Anap Confartigianato

Mercoledì 14 settembre a Roma si è tenuto, alla presenza di oltre 300 delegati delle varie Organizzazioni costituenti il Cupla, tra le quali l’Anap,  il Convegno sul tema: “Anziani attivi, ma cresce il disagio“, organizzato dal CUPLA.

In apertura dei lavori il Prof. Sergio Ginepri ha illustrato il Rapporto del Cer (Centro Europeo delle Ricerche), commissionato dal Cupla, dal titolo “Fisco e inadeguatezza dell’ indicizzazione allargano il disagio fra i pensionati”. Successivamente il Coordinatore del Cupla Giancarlo Pallanti, nell’auspicare una particolare attenzione da parte del Governo e un maggiore coinvolgimento nei tavoli di concertazione del nostro Comitato Unitario dei Pensionati del Lavoro Autonomo per dare, ora e in futuro, il nostro contributo sulle tematiche in discussione relative agli anziani ed ai pensionati, si è soffermato, in particolare, sulle proposte del Cupla al Governo che possono cosi riassumersi:

  1. Estendere il bonus Irpef di 80 euro anche ai pensionati con un reddito imponibile compreso tra 6,5 e 10 mila euro, mentre per coloro con un reddito compreso tra 10 e 12 mila euro il godimento sarebbe parziale e progressivamente decrescente. Il costo finanziario del provvedimento, che abbiamo simulato, sarebbe pari a 2,6 miliardi e coinvolgerebbe 3,2 milioni di pensionati, che riceverebbero un beneficio medio annuo di 810 euro.
     
  2. Utilizzare un indice dei prezzi che rifletta maggiormente le caratteristiche del paniere di spesa dei consumatori poveri, in cui cioè sia adeguatamente ampio il peso di beni alimentari, energetici e sanitari. Andrebbe, a nostro avviso, utilizzato l’indice dei prezzi armonizzato per tutti i paesi dell’Unione europea (IPCA), abbandonando l’indice dei prezzi per le famiglie di operai e impiegati (FOI) per la rivalutazione delle pensioni perché aderisce maggiormente ai consumi effettivi e reali dei pensionati, soprattutto con redditi più bassi.
     
  3. Definizione e condivisione di un sistema di perequazione delle pensioni stabile e in grado di garantire un potere d’acquisto delle pensioni adeguato nel tempo.
     
  4. Graduale adeguamento agli standard europei degli importi minimi di pensione. Il Comitato per i Diritti Sociali del Consiglio europeo ha denunciato la violazione in Italia della Carta Sociale Europea: i minimi pensionistici non devono essere inferiori al 40% del reddito medio nazionale, 650 euro, anziché 502 euro, come ammontano attualmente le pensioni minime.

Al termine il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, premesso che esigenza prioritaria è la crescita economica e quindi occupazionale del Paese, ha sottolineato come obiettivo del Governo è anche lo sviluppo e l’equità sociale nonché la lotta alla povertà. Ha poi assicurato la piena disponibilità ad approfondire assieme i temi trattati rallegrandosi con il Cupla per il fattivo contributo offerto supportato da un interessante studio scientifico. Ai pensionati, il cui apporto sul piano del volontariato e su quello del welfare familiare è assai rilevante e lodevole, il Governo, al contrario del passato, non intende più “chiedere” ma “dare”.

Per quanto riguarda, in particolare, le proposte del Cupla il Ministro ha fatto presente che l’estensione della no tax area valida per i lavoratori dipendenti anche ai pensionati e l’aumento delle pensioni minime con uno strumento diverso degli 80 euro sarà presente già nella prossima Legge di Bilancio. E poi, in prospettiva, si farà una seria riflessione dell’intero meccanismo di rivalutazione delle pensioni e dei criteri di calcolo del paniere di spesa dei consumatori più poveri.

Con il vostro lavoro – ha concluso il Ministro – ci avete dato una mano corposa. Prendo oggi l’impegno che il confronto tra di noi continuerà in futuro, perché quando si cerca un obiettivo comune lavorando  insieme il risultato è migliore. Voi costituite un nucleo significativo della società, siete associazioni importanti e rappresentate i pensionati del lavoro autonomo, possiamo quindi provare a ragionare insieme per trovare risposte efficaci ed efficienti ai problemi reali che avete affrontato oggi”.

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