Riviste le stime del DEF in vista della Legge di Bilancio. PIL inferiore, Deficit maggiore
Anap Confartigianato
Il Consiglio dei Ministri ha varato la Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (DEF) presentato in primavera. Esso deve essere successivamente presentato in Parlamento. Con il Documento viene sostanzialmente confermata l’impostazione di politica economica delineata nel DEF di aprile, adattandola a un quadro macroeconomico e geopolitico mutato per via di importanti avvenimenti che nel frattempo si sono verificati, quali la Brexit, il rallentamento della crescita a livello internazionale, la crescita a zero in Italia nel secondo trimestre 2016, gli eventi sismici e i forti flussi di immigrazione.
Il documento non entra nel dettaglio delle misure che saranno inserite nella legge di Bilancio 2017 (che dovrà essere presentata in Parlamento entro il 20 ottobre), ma inizia a delineare la strategia di politica economica con l’obiettivo dichiarato, anche attraverso un deficit superiore a quello concordato con la UE, di liberare risorse per stimolare la crescita, riavviare l’occupazione, intervenire sulla flessibilità in uscita dal punto di vista previdenziale, sostenere le pensioni più basse.
Questo è il quadro delle previsioni aggiornate di finanza pubblica per i prossimi anni:
Indicatori di Finanza Pubblica:
PIL: – 2015: 0,7 – 2016: 0,8 – 2017: 1 – 2018: 1,3 – 2019: 1,2
Deficit/PIL: 2015: -2,6 – 2016: -2,4 – 2017: -2 – 2018: -1,2 – 2019: -0,2
Saldo primario: 2015: 1,5 – 2016: 1,5 – 2017: 1,7 – 2018: 2,4 – 2019: 3,2
Debito/PIL: 2015: 132,3 – 2016: 132,8 – 2017: 132,5 – 2018: 130,1 – 2019: 126,6
La crescita si fermerà allo 0,8 per cento quest’anno e all’1 per cento l’anno prossimo. Tale stima del Pil per quest’anno è sostanzialmente allineata a quella delle principali istituzioni economiche internazionali: coincide con quella dell’Ocse, mentre Fondo Monetario e Commissione Europea sono più ottimisti, anche se entrambi aggiorneranno (probabilmente a ribasso) le proprie previsioni rispettivamente a ottobre e a novembre.
Il rapporto Deficit/Pil si attesterà al 2,4 per cento quest’anno e l’anno prossimo al 2 per cento. Si disattende, quindi, l’impegno di bloccare il deficit all’1,8 per cento assunto solo sei mesi fa con la Commissione europea quando è stata concessa all’Italia la flessibilità per i conti del 2016. Posticipata all’anno prossimo anche la riduzione del debito pubblico, che anzi aumenta e passa dal 132,3 al 132,8 per cento del Pil.
Inoltre, il governo Renzi intende chiedere alla Commissione per il 2017 un’estensione di splafonamento per un ulteriore 0,4 per cento per la ricostruzione post sisma e l’emergenza migranti. Concessione che si potrebbe ottenere invocando le cosiddette “circostanze eccezionali” previste dal Fiscal compact.
L’obiettivo è quello di avere risorse disponibili per finanziare la prossima legge di Bilancio, che secondo le anticipazioni dovrebbe consistere in 23-26 miliardi e le cui principali fonti di entrata dovrebbero venire, oltre che dal deficit aggiuntivo, da operazioni di risparmio di spesa (spending review) e dalla seconda fase della voluntary disclosure (rientro dei capitali dall’estero).
Sui contenuti della Legge di Bilancio si dovrà, ovviamente, aspettare la decisione del Governo che sarà assunta ad ottobre. E’ sicuro che una gran parte della manovra verrà assorbita, per circa 15 miliardi, dalla necessità di sterilizzare l’aumento dell’IVA ereditato dalle passate clausole di salvaguardia.
Per quanto riguarda le questioni che direttamente interessano gli anziani, c’è grande attesa per conoscere, dopo il confronto Governo-sindacati e le proposte presentate dal CUPLA direttamente al Ministro del lavoro Poletti in occasione del Convegno del 14 settembre scorso, le cifre reali e il dettaglio dell’intervento sulle pensioni, che dovrebbe costituire un importante tassello della manovra in direzione della flessibilità pensionistica in uscita e dell’aumento delle pensioni più basse.
Per il momento nella nota di aggiornamento del DEF si possono leggere solo impegni generici, né sono presenti le cifre che si vogliono impegnare:
“Nella prossima legge di bilancio sono allo studio misure volte a incidere su povertà e welfare, quali il rafforzamento delle pensioni più basse, il finanziamento dei canali di flessibilità – come l’APE – per le pensioni complementari, il riconoscimento dei lavori usuranti, e la previsione di risorse aggiuntive per il piano di contrasto alla povertà”.
Riguardo alla sanità, è pari a 113,654 miliardi di euro la stima della spesa sanitaria corrente per il 2016 secondo la nota di aggiornamento al DEF. La correzione al rialzo delle stime rispetto al documento dello scorso aprile riguarda anche il prossimo triennio: per il 2017 si prevede una spesa di 115,440 miliardi (contro la previsione di 114,789 miliardi del Def di aprile); per il 2018 la stima è di 116,821 miliardi (a fronte dei 116,170 miliardi di aprile); per il 2019, infine, la previsione sale a 119,156 miliardi (contro i 118,505 miliardi del Def di aprile). A partire dal 2017 l’incidenza della spesa sanitaria sul Pil, in base ai nuovi dati, sarà pari a un +0,1% annuo fino al 2019.
La nota al DEF non fornisce invece cifre rispetto all’ammontare del finanziamento al Servizio sanitario nazionale, che, come anticipato nei giorni scorsi dal Governo, si conosceranno solo con la Legge di bilancio.
Potrebbe interessarti:
- All’esame della Corte Costituzionale la legge sulla reversibilità in caso di matrimoni tra una persona anziana e una persona d’età molto inferiore
- DEF 2014. Le osservazioni delle Commissioni Igiene e Sanità e Affari Sociali
- Sanità: il Governo cambi l’approccio del DEF 2014
- Il CNEL sul DEF 2014: Lo sgravio Irpef deve affrontare anche la condizione degli incapienti e i trattamenti pensionistici più bassi