La sfida energetica dell’Unione Europea: il futuro delle importazioni di gas russo

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Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha cercato di ridurre la propria dipendenza dal gas naturale russo, in seguito alla crisi geopolitica legata al conflitto tra Russia e Ucraina. Questo obiettivo, fissato per il 2027, prevede di azzerare completamente le importazioni di gas russo, ma gli ultimi dati dimostrano quanto questa sfida sia complessa.

Secondo un recente rapporto, nei primi otto mesi del 2024, l’UE ha visto un aumento delle importazioni di gas russo del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo incremento è dovuto principalmente all’utilizzo di due importanti vie di approvvigionamento: il gasdotto Turkish Stream e il transito attraverso l’Ucraina, nonostante la situazione geopolitica. Il gas naturale liquefatto (GNL) proveniente dalla Russia ha registrato un aumento del 15%, rendendo la Federazione Russa il secondo fornitore dell’Unione Europea dopo gli Stati Uniti.

Perché è così difficile azzerare le importazioni?

Una delle principali ragioni è il costo del gas Gazprom, la compagnia energetica russa, offre sconti competitivi che rendono difficile per i paesi europei rinunciare a questa fonte di energia. Ma non è solo una questione di prezzo. Molti paesi europei, come Austria, Ungheria e Slovacchia, non hanno accesso al mare e quindi non possono sfruttare i terminali di GNL per diversificare le forniture. Per questi paesi, il gas russo via tubo resta la soluzione più semplice e accessibile.

Inoltre, le alternative al gas russo non sono sempre così affidabili come si sperava. L’Algeria, uno dei principali fornitori di gas all’Europa, deve bilanciare la crescente domanda interna con le esportazioni, e la Norvegia, attualmente il più grande fornitore europeo, potrebbe raggiungere il suo picco produttivo entro pochi anni. Anche i progetti di esportazione di gas dall’Egitto hanno subito rallentamenti.

Cosa sta facendo l’Unione Europea?

L’Unione Europea sta esplorando diverse opzioni per ridurre la sua dipendenza dalla Russia. Gli Stati Uniti sono diventati un importante fornitore di gas liquefatto, ma la domanda asiatica in crescita ha portato a una riduzione delle forniture verso l’Europa nel 2024. Inoltre, l’aumento della domanda globale di gas, spinta da settori come l’intelligenza artificiale, sta creando ulteriore pressione sui mercati energetici.

Il futuro del gas in Europa

L’obiettivo di azzerare le importazioni di gas russo entro il 2027 rimane ambizioso, ma gli attuali sviluppi mostrano che potrebbe essere difficile da raggiungere senza soluzioni alternative più solide. L’Europa dovrà continuare a investire in energie rinnovabili, diversificare le fonti di approvvigionamento e migliorare la cooperazione tra gli Stati membri per affrontare questa sfida complessa.

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