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Un anno fa il mondo intero venne sconvolto da una terribile pandemia che ha colpito duramente intere generazioni, soprattutto le fasce più deboli, gli anziani. Il Covid è entrato nelle nostre case, nelle nostre vite, cambiando totalmente il nostro modo di vivere, di vedere il mondo che ci circonda portando indistintamente ad ognuno di noi sgomento, paura e incertezza.

La commissione Affari costituzionali del Senato, in sede deliberante, e all’unanimità, ha deciso di istituire oggi una Giornata nazionale in memoria delle oltre 100mila vittime da Covid, con bandiere a mezz’asta e celebrazioni in tutta Italia. La giornata sarà celebrata ogni anno il 18 marzo.

Perchè la scelta di questa data?

Noi tutti non potremo dimenticare la lunga e continua colonna di mezzi dell’esercito militare carichi di bare che il 18 marzo 2020 lasciavano Bergamo in un silenzio irreale. Un’immagine terribile che ha fatto il giro del mondo e che rimarrà per sempre indelebile nella nostra memoria.

Molte, troppe le vittime anziani che ci hanno lasciato, spesso morti da soli nelle loro case, nelle RSA, negli ospedali, senza la possibilità di dare un ultimo saluto ai propri cari.

Una commemorazione che attraversa l’intero paese da nord a sud, per non dimenticare. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi oggi sarà presente a Bergamo per commemorare le vittime, dove è stato allestito un cuore tricolore di oltre 20 metri quadrati sulla facciata di Palazzo della Regione in Piazza Vecchia a Bergamo Alta.

Il Covid oggi: un primo bilancio

Il 2020 è stato un anno di sacrifici, lutti, sofferenze, una situazione intollerabile per i nostri anziani che sono la fascia più vulnerabile, aggravata dalla solitudine dovuta anche alle restrizioni anti-Covid. Una situazione resa ancor più grave dalle numerose e nuove truffe che, con la scusa della Coronavirus, colpivano gli anziani rimasti soli a casa.

La pandemia ad oggi ha aggravato una situazione che già era difficile per gli anziani, già notoriamente colpiti gravemente da solitudine, dalle truffe e dall’avvento delle nuove tecnologie che spesso escludono coloro che sono più avanti con l’età. L’attuale confusione sui vaccini ha reso sempre più difficile la loro vita sociale.

Dopo un anno di dolore, la speranza ricade proprio sul piano vaccini, ma la strada è ancora lunga e tortuosa. Le varianti del virus, hanno ancor più aggravato la situazione, infondendo paura e sgomento tra gli anziani, che spesso e volentieri rimangono chiusi dentro casa, senza una vita sociale, proprio per la paura di essere colpiti dal temibile virus.

Foto fonte: repubblica.it

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18 Marzo 2021. Un anno di Pandemia Prima giornata nazionale in memoria delle vittime da Covid
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