Il proposito per il 2023? Anap del Veneto non ha dubbi. Ottenere la riforma delle IPAB. Più volte indicata come priorità dalla Regione e sollecitata dalle stesse strutture, oltre che dalle realtà che rappresentano gli anziani e i loro familiari come ANAP Veneto è una riforma attesa, urgente e importante.
“E’ necessario dare un segnale forte di vicinanza agli anziani, che tanto hanno sofferto nel periodo del Covid -afferma il Presidente ANAP Veneto Fiorenzo Pastro -. Le RSA hanno subito contraccolpi pesanti dall’aumento dei costi dell’energia e dell’inflazione. La sostenibilità del sistema è messa in discussione: serve sicuramente un sostegno economico pubblico alle IPAB altrimenti il costo delle rette diventerà insostenibile per gli anziani e le loro famiglie. I problemi si risolvono insieme, con una visione che metta al centro in primis il bisogno dell’anziano e garantisca alle strutture residenziali di offrire un servizio di qualità”.
L’ANAP ha da tempo aderito al Patto per la Non Autosufficienza, che raggruppa gran parte delle organizzazioni della società civile coinvolte nell’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia. Grazie al lavoro del Patto, l’ultimo Consiglio dei Ministri del Governo Draghi, ha approvato il Disegno di Legge Delega sulla non autosufficienza, che intende migliorare l’assistenza agli anziani elevando la qualità della cura a domicilio, senza però trascurare gli interventi necessari per le strutture di ricovero.
“A fronte di questa forte azione nazionale – prosegue Pastro – come ANAP del Veneto abbiamo scritto una lettera all’Assessore Regionale alla Sanità Servizi Sociali Programmazione Socio Sanitaria Manuela Lanzarin chiedendo il sostegno della Regione Veneto alla riforma. Ma non solo. Nelle nostre osservazioni al PSSR 2019-2023, ci siamo espressi favorevolmente alla trasformazione delle IPAB in Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona, capaci di offrire una pluralità di servizi all’interno della rete di assistenza territoriale”.
In generale, a fronte di un previsto aumento del numero di anziani, ANAP ritiene che debba essere assicurata maggiore presenza (anche in termini di assistenza oraria) laddove gli anziani vivono, con un potenziamento dell’assistenza territoriale domiciliare integrata per garantire maggiore autonomia a casa: medici, case manager, assistenti sociali, infermieri e operatori S.S., che operino in modo coordinato e integrato.
Riguardo gli investimenti e in particolare gli interventi edilizi, ANAP auspica l’adeguamento delle strutture sanitarie esistenti nell’ottica di facilitarne l’accesso ed evitare di progettarne di nuove che ostacolano l’accesso dell’utenza più fragile (come purtroppo accaduto in strutture costruite anche recentemente), nell’ottica della progettazione inclusiva e pensata per tutti. Per questo è opportuno il coinvolgimento dei destinatari delle strutture/servizi. “Un buon progetto abilita, un cattivo progetto disabilita”.
Riguardo la presa in carico di persone con demenza, ANAP ha condiviso le attività previste nel periodo di vigenza del Piano, auspicando che la Regione si attivi per prevedere un intervento legislativo nazionale per dare attuazione alla sentenza della Corte di Cassazione n. 4558 del 22 marzo 2012 secondo la quale la persona gravemente affetta da morbo di Alzheimer, ricoverata in strutture di cura, riceve cure prevalentemente sanitarie e pertanto sia a carico del SSN, senza compartecipazione economica del paziente.
La stessa O.M.S. ha definito le demenze una “priorità di salute pubblica” e si ritiene quindi necessario riformare il nostro sistema in modo equo, appropriato e sostenibile sul lungo termine, dati i fattori demografici, sociali, economici che fungono da contesto.