Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via definitiva, il Decreto legislativo in materia di politiche in favore delle persone anziane e non autosufficienti, in attuazione della delega prevista dalla legge n. 33 del 23 marzo 2023. Si sono, quindi, rispettate le scadenze del PNRR che prevedono che entro metà marzo doveva essere emanata la versione definitiva del Decreto.
Una bozza di Decreto era stata approvata dal Governo lo scorso 25 gennaio, che l’aveva poi presentata in Parlamento per acquisire i pareri di rito. Anche se come regola il Governo non è tenuto ad attenersi alle indicazioni formulate dal Parlamento, è interessante constatare che lo schema di decreto ha ricevuto obiezioni da parte delle Commissioni Affari Sociali di Camera e Senato, che si sono riunite in sede consultiva e hanno chiesto diverso modifiche.
In particolare, la Commissione Affari Sociali della Camera ha approvato la proposta di parere formulata dal Relatore, avanzando, tra l’altro, le seguenti osservazioni:
- esplicitare che le prestazioni erogabili in telemedicina, di cui al comma 2, sono adottate in coerenza con le linee guida organizzative contenenti il modello digitale per l’attuazione dell’assistenza domiciliare, e possono pertanto essere erogate da tutti gli enti pubblici e privati accreditati per le cure domiciliari;
- rafforzare l’assistenza domiciliare sanitaria e sociale rivolta agli anziani non autosufficienti e in particolare specificare che le prestazioni domiciliari devono essere integrate, oltre che con i servizi di assistenza domiciliare, con le prestazioni in telemedicina e i servizi a elevata intensità assistenziale erogati con tecnologie life support, quali ventilazione meccanica, nutrizione artificiale, ossigenoterapia, dialisi domiciliare;
- riportare in un unico articolo i contenuti degli articoli concernenti i servizi residenziali e semiresidenziali socioassistenziali e i servizi residenziali e semiresidenziali sociosanitari.
In precedenza, la Conferenza delle Regioni aveva dato parere contrario sullo schema di decreto legislativo a causa della mancata previsione di risorse finanziarie aggiuntive e strutturali, che inficia la portata innovativa della riforma depotenziandone l’efficacia sia nel processo di ampliamento dell’accesso ai servizi, sia nell’intensità e nella durata dei servizi offerti, manifestando anche, limitatamente ad alcune Regioni, obiezioni sull’impianto complessivo del provvedimento e sul mancato coinvolgimento delle Regioni e delle Province autonome nella stesura dello schema di decreto legislativo.
L’ANCI, invece, aveva dato il via libera al Decreto, osservando però che, per garantire la piena attuazione della riforma, è necessario un impegno del Governo a prevedere risorse finanziarie aggiuntive e strutturali dirette a favore dei Comuni, attraverso un percorso pluriennale di crescita graduale.
Adesso attendiamo con estremo interesse il testo definitivo del provvedimento per verificare se il Governo ha ritenuto di accogliere alcune richieste e osservazioni, pervenute per la verità non solo dalle Istituzioni consultate, ma anche dalle Organizzazioni che operano nel campo dell’assistenza e dei servizi in favore degli anziani, dal Patto per il nuovo Welfare, dalla società civile.
Stando a quanto ha dichiarato la Viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci, “il Governo ha saputo recepire le preziose osservazioni di Parlamento e Conferenza Unificata, integrando il testo con i contributi di Senato e Camera e di Regioni, Province e Comuni”. Vedremo.
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