Disabilità una parola che evoca sfide, ostacoli, barriere che spesso imprigionano le persone in una gabbia di solitudine e frustrazione. L’assistenza domiciliare diventa la chiave per spiccare il volo verso l’autonomia e l’inclusione.
La non autosufficienza
Immaginate di vivere in una casa che non è adattata alle vostre esigenze, dove ogni movimento diventa un ostacolo insormontabile. La non autosufficienza, aggravata dalla disabilità, può trasformare le mura domestiche in una prigione. Ecco perché l’assistenza domiciliare assume un ruolo fondamentale, abbattendo le barriere architettoniche e offrendo un supporto personalizzato che permette di vivere la propria casa in piena libertà e sicurezza.
Un sostegno su misura per una vita indipendente:
- Assistenza personale: dagli spostamenti quotidiani all’igiene personale, l’assistenza domiciliare garantisce il supporto necessario per svolgere le attività di base con la massima autonomia.
- Supporto infermieristico: figure professionali competenti offrono prestazioni mediche e infermieristiche a domicilio, garantendo un monitoraggio costante e tempestivo.
- Riabilitazione: fisioterapia, terapia occupazionale e logopedia possono essere svolte direttamente a casa, favorendo il recupero e il mantenimento delle capacità residue.
Oltre l’assistenza:
L’assistenza domiciliare non si limita solo a fornire supporto materiale, ma diventa un vero e proprio strumento di inclusione sociale. Favorisce la partecipazione attiva alla vita della comunità, permette di mantenere relazioni significative e offre un sostegno psicologico fondamentale per affrontare le sfide quotidiane.
In aiuto alla non autosufficienza, il Patto per un nuovo Welfare
Il Patto per un nuovo Welfare sulla non autosufficienza, rappresenta una pietra miliare nella riforma del sistema di assistenza in Italia. Il Patto, coalizione sociale composto da 60 organizzazioni tra i quali l’ANAP Confartigianato, nasce nel luglio del 2021, ponendosi come obbiettivo quello di promuovere una riforma dell’assistenza agli anziani che non possono vivere autonomamente.
Una grande comunità italiana della non autosufficienza, volta a rappresentare gli interessi e le esigenze degli anziani, dei loro familiari, dei pensionati, dei professionisti e dei fornitori di servizi nel campo dell’assistenza.
Le sue proposte per la Legge Delega in materia di politiche per le persone anziane e non autosufficienti includono un potenziamento dell’assistenza domiciliare, riconoscendola come strumento chiave per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità.
L’assistenza domiciliare non è solo un servizio, è un diritto fondamentale. È la chiave per aprire le porte a una vita indipendente, ricca di dignità e di speranza. Sostenere e implementare questo servizio significa costruire una società più inclusiva e accessibile, dove nessuno sia lasciato indietro.
Cosa chiede il Patto per un nuovo Welfare sulla non autosufficienza
Il Patto per un nuovo Welfare sulla non autosufficienza si propone di realizzare una serie di obiettivi, tra cui:
- garantire a tutte le persone con disabilità non autosufficienti il diritto all’assistenza domiciliare, attraverso la definizione di livelli essenziali di prestazione (LEP) uniformi su tutto il territorio nazionale, che prevedano una serie di servizi sanitari, socio-assistenziali, educativi e riabilitativi, erogati da una rete di operatori qualificati e coordinati;
- rafforzare il ruolo del medico di medicina generale (MMG) e del pediatra di libera scelta (PLS) nella presa in carico della persona con disabilità non autosufficiente e nella definizione del progetto assistenziale personalizzato, che tenga conto delle esigenze, delle preferenze e delle risorse della persona e della sua famiglia;
- promuovere la domiciliarità come modalità preferenziale di assistenza, riservando il ricorso alle strutture residenziali solo ai casi di effettiva necessità, e garantendo la qualità e la sicurezza delle prestazioni erogate a domicilio;
- sviluppare una rete di servizi integrati e di prossimità, che possano offrire alla persona con disabilità non autosufficiente e alla sua famiglia una gamma di prestazioni di tipo sanitario, socio-assistenziale, educativo e riabilitativo, anche attraverso l’uso delle tecnologie digitali e della teleassistenza;
- valorizzare le risorse umane, formando e qualificando gli operatori dell’assistenza domiciliare, riconoscendo il loro ruolo professionale e sociale, garantendo loro condizioni di lavoro eque e sicure, e prevedendo percorsi di carriera e di aggiornamento;
- sostenere le famiglie, riconoscendo il loro contributo alla cura della persona con disabilità non autosufficiente, offrendo loro servizi di supporto, di consulenza, di formazione, di conciliazione, e prevedendo incentivi fiscali e contributivi;
- finanziare adeguatamente il sistema di assistenza domiciliare, attraverso una ripartizione equa delle risorse tra Stato, Regioni e Enti locali, e una partecipazione solidale delle persone con disabilità non autosufficienti e delle loro famiglie, in base al loro reddito e al loro patrimonio, prevedendo esenzioni o agevolazioni per le situazioni di maggiore fragilità o bisogno.
La Legge delega anziani numero 33 è un punto fondamentale, per circa 4 milioni di anziani non autosufficienti e alle loro famiglie. Sfortunatamente il Governo, a causa dell’attuale difficile situazione finanziaria, ha bloccato alcuni punti fondamentali della Legge delega. Come da ultimo comunicato ANAP, si auspica che le decisioni del Governo vengano riviste, per garantire una Legge giusta ed adeguata a tutti.
Image by Freepik
Potrebbe interessarti:
- Anap Confartigianato sostiene la 3° Festa dell’Operatore di RSA, Casa di Riposo e Assistenza Domiciliare
- La riabilitazione è un diritto: eventuali limitazioni devono tener conto delle esigenze degli assistiti e devono essere concordate con le Organizzazioni di rappresentanza
- Dall’Inps assistenza domiciliare solo agli ex dipendenti pubblici
- L’assistenza domiciliare integrata: cresce la richiesta, ma la diffusione non è capillare