Riduzione delle principali disuguaglianze sociali e geografiche che si osservano nel Paese, definizione di indicatori omogenei, misurabili e robusti collegati al monitoraggio dei Lea, azione proattiva mirata a intercettare i bisogni di salute.
Sono queste alcune delle linee prioritarie per il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025, frutto di un primo incontro che si è tenuto a fine settembre 2018 presso il Ministero della Salute tra i rappresentanti del Ministero e le Regioni. L’avvio dell’elaborazione del nuovo Piano Nazionale della Prevenzione è previsto dall’articolo 7 dell’Intesa Stato-Regioni del 21 dicembre 2017 che, nel sancire la rimodulazione e la proroga del Piano in corso al 2019, ha impegnato Ministero e Regioni ad avviare i lavori entro il 30 settembre 2018. Nel corso dell’incontro è stata ribadita l’importanza del Piano quale documento strategico di programmazione in ambito di prevenzione e sottolineato il valore delle azioni ad oggi portate avanti dalle Regioni per la salute e il benessere della popolazione.
Il percorso di redazione del prossimo Piano sarà quindi, come per il passato, partecipato e condiviso tra livello centrale e livello regionale, anche per la definizione del sistema di monitoraggio e valutazione dei Piani regionali. Si è condivisa l’opportunità che il Piano si avvalga dei risultati dei progetti promossi dal CCM (metodi e strumenti) ricordando anche altre importanti esperienze oltre a quelle presentate (es. progetti di formazione sulla promozione della salute e sul modello trans-teorico del cambiamento, coordinati dalla Regione Emilia Romagna).
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