A ottobre i prestiti al settore privato hanno visto una contrazione su base annua del 3,7% dopo il -3,5% di settembre, segnando “la maggior flessione storica”, secondo le statistiche di Bankitalia. Le banche chiudono i rubinetti. O almeno così sembra a guardare i dati di Bankitalia. È calo record infatti nell’erogazione del credito a famiglie e imprese. A ottobre i prestiti al settore privato hanno visto una contrazione su base annua del 3,7% dopo il -3,5% di settembre, segnando “la maggior flessione storica”, secondo le statistiche di Palazzo Koch.
Nel dettaglio, i prestiti alle famiglie sono scesi dell’1,3% sui dodici mesi (-1,1% a settembre) mentre quelli alle società non finanziarie sono crollati del 4,9% (-4,2% a settembre), segnando “un calo storico”. Stabili le sofferenze bancarie, col tasso di crescita sui dodici mesi pari al 22,9%, come nel mese precedente. Sempre Bankitalia informa però che a ottobre tornano ad accelerare i depositi bancari dopo la discesa di settembre. I depositi del settore privato sono infatti cresciuti del 5,4% su base annua, in rialzo dal 3,6% di settembre. La raccolta obbligazionaria, includendo le obbligazioni detenute dal sistema bancario, è invece diminuita del 7% su anno, dopo il -7,2% nel mese precedente.
Inoltre a ottobre i tassi d’interesse, comprensivi delle spese accessorie, sui finanziamenti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni sono stati pari al 3,90% (3,97% a settembre), quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo al 9,28% (9,61% a settembre). I tassi d’interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie di importo fino a 1 milione di euro sono risultati pari al 4,49% (4,33% nel mese precedente); quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia al 2,86% (2,98% a settembre). I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,99% (1,02% a settembre).
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