“Conoscere, assistere, comunicare”: è l’itinerario da seguire dinanzi ad una patologia particolarmente grave, l’Alzheimer, che colpisce l’uomo espropriandolo di ogni capacità e soprattutto della sua identità. Notevoli gli studi che si continuano a compiere per prevenire e, quando possibile, per contenere questo morbo e tante anche le iniziative di carattere scientifico e sociale per sostenere la ricerca e per raccogliere fondi.Confartigianato persone e in modo particolare l’Anap, sono, da anni, impegnate nella collaborazione con il Dipartimento per le Scienze dell’Invecchiamento dell’Università “La Sapienza” di Roma, diretto dal prof. Vincenzo Marigliano, in iniziative che divulgano informazioni e consigli sui modi più appropriati per gestire situazioni di emergenza nei casi in cui si presenta la malattia.
A Bari, ha avuto luogo la “VI Giornata” con la presenza, nel centralissimo corso Vittorio Emanuele, di un gazebo nel quale sono stati distribuiti opuscoli e questionari utili per la prevenzione, primo passo da compiere per combattere l’insorgenza del morbo.Qualificata consulenza è stata fornita al pubblico dalle dott.sse Maria Teresa Cavallo e Anna Noia dell’Istituto di Geriatria del Policlinico di Bari diretto dal prof. Carlo Sabbà; la prof.ssa Rosa Capriati ha rappresentato la Croce Rossa Italiana, come sempre sensibile ad ogni forma di soccorso nelle difficoltà degli ammalati.Entusiasta dell’esito della “Giornata” il presidente dell’Anap Pietro Carlucci, instancabile realizzatore di programmi pensati proprio per aiutare quanti vivono la cosiddetta terza età e soprattutto quanti soffrono in situazioni difficili.
“Il morbo di Alzheimer – ha detto Carlucci – è alla nostra costante attenzione in quanto interessa per lo più persone che entrano in una fase ancora pienamente capace di riservare soddisfazioni di ogni genere. L’Anap intensificherà i suoi sforzi per assistere gli iscritti, ma non solo gli iscritti, in una stagione della vita che appare delicata ma che è ricca di frutti godibili in famiglia, nel tempo libero, nello studio. Continueremo ad organizzare gite, visite istruttive in città d’arte e incontri conviviali perché l’amicizia, la collaborazione e i rapporti interpersonali possano risultare efficaci nella lotta alla solitudine e alle patologie”.