Dopo la Corte dei Conti della Liguria, ora anche la Corte dei Conti dell’Emilia-Romagna ha ritenuto non infondati i rilievi sulla costituzionalità della norma che blocca l’adeguamento delle pensioni superiori a tre volte il minimo Inps ed ha quindi investito la Consulta del problema. Tra i dubbi: violazione del principio di uguaglianza; lesione del principio di proporzionalità ed adeguatezza della retribuzione anche differita; violazione della garanzia previdenziale; lesione dei principi della capacità contributiva e del concorso di tutti i cittadini alle spese pubbliche; violazione di obblighi internazionali derivanti dalla CEDU.
Il giudizio della Consulta qualora si orientasse nel senso della illegittimità costituzionale, imporrebbe al legislatore – come già evidenziato in passato – di abrogare la norma e reintrodurre la perequazione automatica anche per tutte le pensioni di entità superiore a tre volte il minimo fissato dall’Inps. E finirebbe quindi per avere efficacia erga omnes, ossia verso tutti i pensionati nelle identiche condizioni dei pensionati che erano ricorsi alla Corte dei Conti.
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