E’ stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 24 aprile 2014 il Decreto legge 66/2014, Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale. Entrano dunque in vigore le norme che dispongono un bonus Irpef fino a dicembre in busta paga per tutti i contribuenti con un reddito fino a 24mila euro e i tagli alla spesa, dai ministeri agli enti locali.
Riguardo al taglio dei beni e servizi per un importo pari a 2,1 miliardi per i restanti mesi del 2014, divisi in modo paritario tra Stato, Regioni ed Enti Locali, il Ministro della salute Beatrice Lorenzin ha assicurato che non saranno toccati i servizi sanitari ai cittadini, ma solo quei beni e servizi legati al funzionamento delle strutture e non direttamente all’erogazione delle prestazioni sanitarie “E’ rimasto intatto – ha affermato il Ministro nell’editoriale della newsletter Informasalute+ – il principio che ho affermato in questi mesi: fare tagli e risparmi ragionati attraverso il Patto della salute e reinvestire le somme recuperate in sanità, in innovazione, in ricerca, nel personale, tanto per citare gli ambiti più importanti. Si è affermato il principio che la politica sanitaria la fa il Ministero della Salute insieme alle Regioni e non il Ministero dell’Economia, come è avvenuto in passato. Quello della sanità infatti è il comparto che in questi anni ha pagato più di tutti gli altri subendo tagli per oltre 25 miliardi di euro solo negli ultimi cinque anni e non era certo in grado di sopportare altri prelievi”.
Per la sanità ci sono soprattutto novità sul fronte dei debiti sanitari per i quali sono stanziati ulteriori 770 milioni per il loro pagamento da parte delle Regioni e 600 milioni di euro per le Regioni in Piano di rientro per consentire anche a loro l’accelerazione del pagamento dei debiti di Asl e ospedali. Ulteriori 250 milioni sono stati poi stanziati per il pagamento dei debiti arretrati verso le Asl da parte del Ministero dell’Interno. A fronte di queste misure sono poi previsti una serie di adempimenti più stringenti per le amministrazioni regionali al fine del rispetto dei tempi di pagamento dei debiti, che possono arrivare al commissariamento dell’amministrazione inadempiente.
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