Gli anziani nei prossimi 30 anni subiranno maggiormente gli effetti dei cambiamenti climatici e l’esposizione a livelli pericolosamente alti di ondate di calore, con conseguenze ancor più gravi per coloro che vivono in Asia e Africa. Queste sono le previsioni di uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications, i cui risultati possono contribuire a valutare i rischi legati all’esposizione al caldo e a pianificare l’adattamento al cambiamento climatico con decisioni in materia di sanità pubblica, ancor più in considerazione dell’avanzare dell’aumento della popolazione anziana a livello mondiale, che per oltre due terzi risiede in paesi a reddito medio e basso dove gli eventi estremi legati al cambiamento climatico sono particolarmente probabili.

L’aumento dell’intensità, della durata e della frequenza delle ondate di calore rappresenta una minaccia diretta per la salute fisica, con conseguenze particolarmente gravi per gli anziani, data la loro maggiore vulnerabilità all’ipertermia e ai generali rischi per la salute legati all’esposizione al calore.

Un team internazionale di ricercatori del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, dell’Università di Boston e dell’Università Ca’ Foscari Venezia – guidati da Giacomo Falchetta – ha quantificato per diverse fasce d’età in tutto il mondo l’esposizione cronica a temperature medie elevate, nonché la frequenza e l’intensità dell’esposizione acuta a temperature estremamente elevate.

Dallo studio si ricava che, entro il 2050, più del 23% della popolazione mondiale di età superiore ai 69 anni vivrà in climi con esposizione acuta al calore superiore alla soglia critica di 37,5°C, in forte aumento rispetto al 14% nel 2020.

Gli autori suggeriscono che le aree con popolazione che invecchia e con una crescente esposizione al calore probabilmente dovranno affrontare notevoli richieste di servizi sociali e sanitari, con conseguente richiesta di nuovi interventi politici.

Intanto in Italia riparte il sistema nazionale di prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore finalizzato a prevenire gli effetti negativi del caldo sulla salute, soprattutto nelle persone più fragili.

Il programma di attività prevede:

  • l’elaborazione giornaliera di un bollettino sulle ondate di calore città specifico;
  • l’invio del bollettino al Centro di riferimento locale (CL) competente per gli interventi di prevenzione socio-sanitari;
  • la sua pubblicazione sul portale del Ministero della Salute per l’informazione generale alla popolazione.

I bollettini sulle ondate di calore sono elaborati dal Dipartimento di Epidemiologia SSR Regione Lazio, nell’ambito del Sistema operativo nazionale di previsione e prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, coordinato dal Ministero della Salute, e riportano i livelli di rischio per ogni singola zona, graduati secondo una scala da 0 a 3.

Il sistema operativo è dislocato in 27 città italiane e consente di individuare, giornalmente, per ogni specifica area urbana, le condizioni meteo-climatiche a rischio per la salute, soprattutto dei soggetti vulnerabili: anziani, malati cronici, bambini, donne in gravidanza.

Le città monitorate sono: Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo.

Valgono come sempre i suggerimenti per la prevenzione dei rischi, che peraltro si possono trovare dettagliatamente sul portale del Ministero della Salute.

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Caldo in aumento e il pericolo per gli anziani
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