Tv e radio si rafforzano grazie al web: si combinano programmazione lineare e palinsesti personali, crescono ancora internet, smartphone e social network. In dieci anni quadruplicata la spesa per i telefoni e si è fermata l’emorragia di lettori della carta stampata: nell’ultimo anno +2,5% la spesa per libri e giornali. Ma nell’era biomediatica per un giovane su dieci la propria identità coincide con il profilo social. Questi sono i principali risultati del Rapporto Censis presentato in questi giorni e relativo alla Comunicazione.
Tra gli altri dati rilevati dal Rapporto, citiamo in particolare:
Tv e radio si rafforzano sul web. Nel 2019 la fruizione della televisione è stabile, ma si registra una flessione dei telespettatori della tv tradizionale (il digitale terrestre: -2,5% in un anno), mentre resta salda l’utenza della tv satellitare (-0,1%) e crescono significativamente la tv via internet (web tv e smart tv salgono al 34,5% di utenza: +4,4% in un anno) e la mobile tv (che è passata dall’1% di spettatori nel 2007 all’attuale 28,2%, con un aumento del 2,3% solo nell’ultimo anno). Si combinano sempre di più programmazione lineare e palinsesti personali.
La radio continua a rivelarsi all’avanguardia dentro i processi di ibridazione del sistema dei media. Complessivamente, i radioascoltatori sono il 79,4% degli italiani, stabili da un anno all’altro. Ma se la radio ascoltata in casa attraverso l’apparecchio tradizionale perde 5,3 punti percentuali di utenza, l’autoradio è stabile (+0,3% rispetto all’anno precedente) e l’ascolto delle trasmissioni radiofoniche via internet con il pc (lo fa il 17,3% degli italiani: +0,3%) e soprattutto attraverso lo smartphone (con una utenza arrivata al 21,3%: +0,6% rispetto a un anno prima) è sempre più rilevante.
Per quanto riguarda, in particolare gli anziani, la piramide dei media dei più anziani vede al vertice la televisione (96,5%), con i quotidiani (54,6%) e i periodici (52,2%) collocati ancora sopra internet (42,0%) e smartphone (38,2%). Televisione e carta stampata, dunque, costituiscono le fonti principali per chi ha 65 anni e oltre.
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