La chiusura dei servizi e presidi sanitari nelle aree interne e nei borghi della provincia di Terni è una situazione che mette a rischio la salute e la qualità della vita delle persone che vi abitano, soprattutto le fasce più deboli come gli anziani e i disabili. Cause e conseguenze di questo fenomeno e quali possibili soluzioni si possono adottare per garantire un’assistenza sanitaria adeguata e accessibile a tutti i cittadini.
Le cause della chiusura dei servizi e presidi sanitari
La chiusura dei servizi e presidi sanitari nel ternano è dovuta principalmente a due fattori: la crisi economica e la riforma sanitaria regionale. La crisi economica ha imposto tagli ai finanziamenti pubblici per la sanità, che hanno colpito soprattutto le strutture periferiche, considerate meno efficienti e meno redditizie. La riforma sanitaria regionale, invece, ha previsto una riorganizzazione della rete ospedaliera e dei servizi territoriali, basata su criteri di razionalizzazione e centralizzazione delle risorse. Questa riforma ha comportato la riduzione del numero degli ospedali, dei presidi sanitari e dei posti letto, con la conseguente chiusura o ridimensionamento di molti servizi essenziali come le guardie mediche, i pronto soccorso, i laboratori analisi, i centri trasfusionali, le farmacie e i consultori.
Le conseguenze della chiusura dei servizi e presidi sanitari
La chiusura dei servizi e dei presidi sanitari nel ternano ha avuto effetti negativi sia sul piano sanitario che su quello sociale. Sul piano sanitario, si è verificato un peggioramento dell’offerta e della qualità dell’assistenza, con un aumento dei tempi di attesa, delle liste di attesa, delle difficoltà di accesso e delle disuguaglianze territoriali. Inoltre, si è registrato un aumento dei costi per i cittadini, costretti a spostarsi verso le strutture più lontane o a ricorrere al privato. Sul piano sociale, si è assistito a un processo di abbandono e di spopolamento delle aree interne e dei borghi, dove la mancanza di servizi e dei presidi sanitari ha contribuito a ridurre l’attrattiva e la vivibilità. Questo ha determinato una perdita di identità culturale e di coesione sociale, oltre che un danno economico per le attività locali.
Le possibili soluzioni per rafforzare i servizi e presidi sanitari
Per contrastare la chiusura dei servizi e dei presidi sanitari nel ternano e garantire un’assistenza sanitaria adeguata e accessibile a tutti i cittadini, sono necessarie alcune azioni urgenti e condivise tra le istituzioni regionali, provinciali e locali, le organizzazioni sindacali, le associazioni dei pazienti e i professionisti della salute. Tra queste azioni possiamo citare:
- La revisione della riforma sanitaria regionale, tenendo conto delle specificità territoriali e delle esigenze dei cittadini, con una maggiore partecipazione e trasparenza nelle decisioni.
- Il ripristino o il potenziamento dei servizi presidi sanitari nelle aree interne e nei borghi, con una maggiore integrazione tra ospedali e territorio, tra pubblico e privato, tra medicina generale e specialistica.
- Il riconoscimento del ruolo fondamentale delle figure professionali che operano sul territorio, come i medici di famiglia, i pediatri, gli infermieri, i farmacisti, i fisioterapisti, gli assistenti sociali ecc., con una valorizzazione delle loro competenze e una migliore retribuzione.
- L’implementazione di nuove modalità di erogazione dell’assistenza sanitaria, sfruttando le opportunità offerte dalle nuove tecnologie digitali, come la telemedicina, la teleassistenza, la telediagnosi ecc., che consentono di superare le barriere geografiche e di garantire una maggiore continuità e personalizzazione delle cure.
- La promozione di una cultura della prevenzione e della salute, con una maggiore informazione e sensibilizzazione dei cittadini sui fattori di rischio, sui comportamenti corretti, sui servizi disponibili e sui diritti dei pazienti.
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