Sono di questi giorni il sequestro da parte della Guardia di Finanza di ingenti quantitativi di mascherine Ffp2 con certificazioni false o non conformi alle norme di sicurezza e le inchieste che coinvolgono coloro che le hanno importate o commercializzate. Ma questo è solo la punta dell’iceberg, che peraltro fa seguito ad altri episodi analoghi di gente senza scrupoli che cerca di arricchirsi illegalmente mettendo a repentaglio la salute di molti cittadini.
Eh sì, perché sono proprio le mascherine Ffp2 quelle più contraffatte perché più costose e più ricercate in quanto più efficaci, ma casi di contraffazione possono esserci anche con le mascherine chirurgiche.
Alcuni Stati hanno imposto l’uso delle Ffp2 per viaggiare sui mezzi pubblici (in Baviera) o per fare la spesa nei supermercati (in Austria). La crescita della domanda di questo tipo di mascherine ha portato quindi al proliferare di truffe, ma corrispondentemente sono aumentati anche i controlli e le verifiche sui materiali sequestrati, che hanno rilevato in molti casi non solo la mancanza del marchio CE che garantisce il prodotto, con i codici dell’organismo che lo ha omologato, ma a seguito dei test effettuati anche – ed è questo che più ci interessa – una efficacia ben lontana da quella promessa. In sostanza queste mascherine illegali ci danno l’illusione di essere protetti al 95%, quando invece lo siamo al 30-40%.
Come sappiamo se una mascherina è a norma?
Le maschere filtranti facciali Ffp2 o N95 (l’equivalente americano), come ogni dispositivo di protezione individuale, deve rispettare quanto stabilito nel regolamento Ue 425/2016. Nello specifico devono rispondere a quanto previsto per i dispositivi di categoria III di rischio. Prima della messa in commercio, i produttori devono passare il vaglio di un organismo che ne certifichi il rispetto dei requisiti indicati dalle norme tecniche EN 149:2001 + A1:2009. Solo allora il produttore, potendo dimostrare la conformità del prodotto, può apporre il marchio CE sul prodotto.
In una mascherina Ffp2 a norma il marchio CE è accompagnato da un codice di 4 numeri o lettere, che va a identificare l’organismo che ha certificato la conformità del prodotto alla norma europea. Esiste un elenco degli organismi che emettono i certificati dei prodotti che può essere consultato dal portale ufficiale della Commissione Europea.
Grazie a questo elenco chiunque può facilmente verificare se il numero che troviamo sotto il marchio CE delle mascherine Ffp2 corrisponde ad un ente autorizzato. Se non compare nell’elenco il certificato è quasi sicuramente falso.
Il certificato di conformità emesso da un organismo notificato che accompagna un dispositivo di protezione individuale deve obbligatoriamente contenere delle informazioni. Se queste non sono presenti, è molto probabile che il certificato non sia autentico. Le informazioni indispensabili sono: nome e codice numerico dell’organismo notificato che certifica; nome e indirizzo del fabbricante o del mandatario; tipologia di dpi; riferimento alle norme tecniche considerate per la certificazione della conformità e data di rilascio.
Fare attenzione a cosa si compra e dove
Nel caso in cui manchi il marchio CE o il certificato sia falso il prodotto non è un vero dispositivo di protezione individuale o è stato prodotto e venduto in deroga alla normativa vigente.
E’ vero che possono essere vendute mascherine senza marchio CE e senza riferimento all’organismo notificato certificatore. La deroga, però, prevede comunque il rispetto degli standard tecnici e di qualità previsti dalla norma EN 149:2001. Le mascherine prodotte in deroga possono essere vendute in ambito sanitario solo se i produttori autocertificano l’aderenza alle norme tecniche previste dalla legge, mandando i documenti di prova all’INAIL, che, una volta ricevuta la documentazione, ne autorizza la commercializzazione in ambito sanitario. Il sito dell’INAIL ha una pagina dedicata al tema, dove è possibile verificare gli elenchi dei dispositivi di protezione individuale validati.
Quindi, come raccomandazione finale: prima regola, comprare le mascherine Ffp2 solo presso esercizi affidabili, quali farmacie o grandi catene di supermercati; seconda regola, verificare sempre cosa c’è scritto sulla confezione e sulle stesse mascherine, controllando se c’è il marchio CE e il codice dell’organismo che ha certificato il prodotto, ed eventualmente anche la veridicità di quanto è scritto attraverso gli appositi siti a disposizione degli utenti.
Foto di Griffin Wooldridge da Pexels
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