L’Agenzia italiana del farmaco ha appena approvato un nuovo medicinale antivirale contro il Covid-19. Per gli scienziati si tratta di uno strumento terapeutico a nostra disposizione, che consentirà di curare al meglio l’infezione.
Si tratta della nuova pillola antivirale, Paxlovid, che sembra essere nettamente più efficace nel ridurre la progressione della malattia rispetto al Molnupinavir. Il Molnupinavir, infatti, è stato fin qui il farmaco principale utilizzato, soprattutto per le patologie più severe.
La fornitura di è in arrivo già in questi giorni. Grazie a questi trattamenti, chi si ammala oggi, ed è vaccinato, ha molte possibilità di guarire rapidamente, mentre chi non ha risposto ai vaccini per immunodepressione o, ad esempio, per una leucemia, ha più possibilità di farcela.
La Commissione Tecnico Scientifica (CTS) di Aifa, nella seduta del 28 gennaio 2022, ha definito i criteri di utilizzo del medicinale Paxlovid. Il farmaco aveva già avuto nel dicembre 2021 il parere favorevole della CTS per la distribuzione in emergenza. Sarà disponibile dalla prima settimana di febbraio 2022.
Secondo i dati scientifici, la pillola Paxlovid riduce dell’88% il rischio di ospedalizzazione e morte. Particolarmente indicato per il trattamento di pazienti adulti con infezione recente da SARS-CoV-2 con malattia lieve-moderata che non necessitano ossigenoterapia e con condizioni cliniche concomitanti che rappresentino specifici fattori di rischio per lo sviluppo di COVID-19 severo.
Il trattamento con Paxlovid deve essere iniziato entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi e ha una durata di 5 giorni. Le modalità per la selezione dei pazienti e per la prescrivibilità e distribuzione del farmaco saranno le stesse già stabilite per il Molnupiravir.
Il Commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo, d’intesa con il ministero della Salute, ha firmato con Pfizer un contratto per la fornitura nel 2022 di 600mila trattamenti completi del nuovo farmaco.
La prima tranche prevede l’arrivo di 11.200 trattamenti. Assieme al Paxlovid, nei primi giorni di febbraio e non oltre il 10, è previsto l’arrivo, in Italia anche dei primi 3,6 milioni di dosi di Novavax. Si tratta del vaccino anti Covid che sfrutta la tecnica delle proteine ricombinanti, in uso da tempo contro malattie come pertosse, epatite, meningite, herpes zoster e altre infezioni di carattere virale.