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Pfizer e l’azienda biotech tedesca BioNTech hanno prodotto un vaccino che sarebbe efficace al 90%. In attesa della validazione ufficiale, stanno già lavorando per aumentare la produzione, con l’obiettivo di avere 50 milioni di dosi, sufficienti per 25 milioni di persone (dal momento che il vaccino prevede la somministrazione di 2 dosi a persona), entro la fine dell’anno e 1,3 miliardi di dosi nel 2021. La Commissione Europea acquisterà 300 milioni di dosi, di cui il 13,51% dovrebbe essere riservata all’Italia.

“Da metà gennaio in poi potranno essere disponibili le prime dosi del vaccino, che ragionevolmente saranno offerte prima agli operatori sanitari, alle forze dell’ordine e alle fasce più fragili della popolazione. Ci sono tutti i presupposti perché si veda il punto di svolta” ha detto il Presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli.

“Sul tema della distribuzione delle dosi del vaccino, legato anche alla catena del freddo necessaria alla sua conservazione, – ha sottolineato inoltre Locatelli – voglio dire in modo molto chiaro che con il Ministro della Salute, Aifa, Spallanzani, Iss si è già iniziato largamente a ragionare sulla problematica ed elaborare una strategia per affrontare compiutamente distribuzione e somministrazione del vaccino senza impatti negativi sulla catena di distribuzione, che ha bisogno di temperature particolarmente basse”.

Oltre al vaccino Pfizer in arrivo ci sono anche quelli di Moderna e AstraZeneca, quest’ultima si aspetta che i risultati del trial in corso sul vaccino anti Covid sviluppato con Oxford-Irbm arrivino entro la fine dell’anno e così per quello di Moderna.

Ma facciamo molta attenzione perché passeranno ancora mesi prima che tutti saremo vaccinati. Non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia e continuare a contrastare il Covid-19 con i mezzi e le accortezze “tradizionali”.

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In arrivo in Italia a metà gennaio le prime dosi del vaccino contro il covid 19
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