Nel lockdown, circa 450mila persone si sono rivolte alla Caritas per trovare sostegno. Il 61,6% sono italiani e il 34% è rappresentato dai cosiddetti “nuovi poveri“, cioè persone che si sono rivolte per la prima volta alla Caritas.
Questi i numeri del nuovo rapporto diffuso dalla Caritas che fotografa la situazione raccogliendo i dati di 169 Caritas diocesane, pari al 77,5% del totale. Una rilevazione nazionale condotta dal 3 al 23 giugno attraverso un questionario ai dirigenti e responsabili delle varie sedi per approfondire come sono cambiati i bisogni, le fragilità e le richieste, come sono mutati gli interventi e le prassi operative alla luce della situazione creata dall’emergenza sanitaria e qual è stato l’impatto del Covid-19 sulla creazione di nuove categorie di poveri.
Dal 95,9% delle Caritas che hanno partecipato alla rilevazione è stato segnalato rispetto alla situazione ordinaria un aumento dei problemi legati alla perdita del lavoro e delle fonti di reddito. Da oltre la metà delle Caritas invece si segnalano difficoltà nel pagamento di affitto o mutuo, disagio psicologico-relazionale, difficoltà scolastiche, solitudine, depressione, rinuncia/rinvio di cure e assistenza sanitaria sono problemi evidenziati da oltre la metà delle Caritas.
Foto di Nandhu Kumar da Pexels
Potrebbe interessarti:
- OMS: in Europa quasi la metà dei morti per Covid-19 era ricoverata nelle case di riposo e di cura
- Reddito di inclusione Povertà: quasi 900 mila con sostegni reddito, al Sud 7 sussidi contro la povertà su 10
- Pensioni: Mastrapasqua “in 30 mila non hanno ancora aperto conto”
- Lo scorso anno 56 mila famiglie italiane hanno subito un provvedimento di sfratto