Nel 2017, secondo i dati di Noi Italia dell’Istat, si conferma il trend discendente di lungo periodo per gli omicidi volontari consumati; in circa un terzo degli omicidi, la vittima è una donna (34,5%). Per queste ultime l’evento omicida si consuma in maniera preponderante in ambito familiare: nel 43,9% dei casi l’assassino è il partner o l’ex partner, nel 28,5% un altro parente. Per gli uomini invece solo il 15,8% degli omicidi avviene in ambito familiare e per un ulteriore 9% a opera di persone conosciute, mentre per ben il 32,1% dei casi non risulta esservi relazione tra autore e vittima.
Risulta in diminuzione, rispetto all’anno precedente, anche l’incidenza di furti e rapine, mentre si osserva un lieve incremento di quella degli omicidi tentati. Continua a diminuire la quota di famiglie che percepiscono il rischio di criminalità nella zona in cui vivono: si è passati dal 41,1% del 2015 al 28,6% del 2018.
Nel 2017 cresce per il secondo anno consecutivo la popolazione carceraria (+5,4% rispetto al 2016), con evidenti riflessi sull’indice di affollamento che aumenta significativamente.
Nel 2016 l’azione penale inizia per circa 894 persone ogni 100 mila abitanti, mentre l’archiviazione interessa circa 1.212 persone per 100 mila abitanti. Considerando il delitto più grave commesso da ciascun autore, le persone di 18 anni e più sono state imputate soprattutto per furto, lesioni personali volontarie, delitti legati alla violazione delle leggi in materia di stupefacenti e sostanze psicotrope, ricettazione.
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