Ampio e serrato confronto oggi nella sede della Regione a Udine tra le due associazioni e il presidente della III commissione consiliare, Carlo Bolzonello. Il coordinatore regionale Cupla, Chiandussi: “Stiamo unendo le forze per far sentire chiaramente la preoccupazione diffusa e corale per il nostro sistema sanitario e assistenziale”.
Bolzonello: “Avviato lo spostamento dell’attenzione su ciò che è fare salute prima e dopo l’ospedale. A Rsa, Case di riposo, Case della comunità una responsabilità precisa a ciascuna sulla base della demografia che avanza”.
In Friuli Venezia Giulia serviranno 40 nuove strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie per anziani nei prossimi vent’anni se non sarà potenziata l’assistenza domiciliare e non si darà tempestiva attuazione alle Case di Comunità e agli Ospedali di Comunità per i quali esistono già gli stanziamenti. L’andamento demografico regionale, infatti, indica per i prossimi due decenni un aumento dei cittadini over 65 pari l 24,6%, per arrivare a 400mila unità su una popolazione in calo e, comunque, di poco superiore a milione.
È la stima che, elaborata su dati Istat, oggi il Cupla Fvg, il Coordinamento unitario pensionati del lavoro autonomo del Friuli-Venezia Giulia coordinato da Pierino Chiandussi, insieme a Federsanità Anci e al suo presidente Giuseppe Napoli, hanno presentato al presidente della III Commissione consiliare, Carlo Bolzonello, nell’incontro che si è svolto nella sede della Regione a Udine. Promosso dalle due organizzazioni, ha inteso sottoporre all’esponente della maggioranza di Governo del Friuli Venezia Giulia i problemi maggiormente avvertiti dalla popolazione anziana della regione a fronte e capire quali sono le risposte politiche che stanno maturando all’interno dell’amministrazione regionale. “La prospettiva di 40 nuove case di riposo è chiaramente irrealistica – ha argomentato Chiandussi nell’esporre i problemi – ed è per questo che crediamo che un rafforzamento deciso della domiciliarità sia l’unica strada realisticamente percorribile, a condizione di intervenire con la massima celerità”.
Il Cupla, oltre 80mila pensionati autonomi in Friuli Venezia Giulia, ha quindi argomentato tutte le maggiori preoccupazioni che raccoglie tra gli iscritti in tutto il territorio regionale. “Gli anziani sono seriamente preoccupati del depauperamento della sanità pubblica, ascoltando giorno dopo giorno della migrazione di infermieri e medici verso la sanità privata o privata convenzionata”, ha elencato Chiandussi. Preoccupa, inoltre, che sul territorio la percentuale di medici-geriatri, già di per sé molto bassa in Italia, è inferiore alla media italiana: 0,36 contro 0,74 ogni 10mila abitanti. Se a tale percentuale si aggiunge la criticità riguardante i medici di medicina generale, è evidente l’incremento degli accessi ai Pronto Soccorso, perché “i malati trovano sempre meno risposte sul territorio”. Cupla, perciò, ha chiesto “un aggiornamento sul piano che prevede la creazione di 23 Case della comunità, con 34,3 milioni di investimenti, e di 7 ospedali di Comunità, con altri 18,7 milioni”, sottolineando l’urgenza che venga attuato.
La presenza congiunta di Cupla Fvg e Federsanità Anci, ha affermato Chiandussi, “dimostra il comune interesse per i problemi affrontati, in particolare dagli anziani, in rapporto al sistema socio-sanitario del Friuli Venezia Giulia”. Nel confronto di oggi con l’esponente del Consiglio regionale “abbiamo visto che lo spirito di collaborazione c’è, ora attendiamo gli sviluppi concreti”.
Il presidente di Federsanità Anci, Giuseppe Napoli, ha confermato la prosecuzione della collaborazione con Cupla Fvg, «perché abbiamo constatato che il Coordinamento non porta avanti istanze corporativistiche ma, come Federsanità Anci, pensa e opera per il bene di tutta la comunità».
Nella sua interlocuzione con i rappresentanti di Cupla Fvg e Federsanità Anci, il presidente della III Commissione consiliare Carlo Bolzonello ha evidenziato alcuni capisaldi che orientano il ripensamento del sistema socio-sanitario regionale. “Vi è uno spostamento in atto dell’attenzione a tutto ciò che è fare salute prima e dopo l’ospedale – ha premesso -. In atto una revisione del sistema post ospedale con Rsa, Casa di comunità, Case di riposo, per dare a ciascuna di loro una pianificazione sulla base della demografia che avanza e una precisa responsabilità a ciascuna”. Occorre, inoltre, “una forte responsabilità del cittadino, perché abbia chiare le prestazioni dovute dal sistema sanitario e quelle non dovute, oltre al suo impegno per essere in salute”.
In questo scenario, ha proseguito, i Comuni devono essere parte integrante del sistema e il Terzo settore una delle colonne portanti.
In sostanza, ha aggiunto, “tutto deve essere funzionale al sistema salute, cui devono concorrere quello economico, sociale, della scuola e formazione, l’ambiente in cui si vive. È cambiata la demografia e quindi occorre trovare un nuovo equilibrio tra tutte le parti e anche il privato non va demonizzato, perché la gestione e il controllo resta pubblico”.
Un cambio di mentalità, perché “non mi preoccupano le risorse, quest’anno il sistema sanitario avrà 280 milioni in più, ma il fatto che vi è un tetto che non si può superare perché non più sostenibile per l’intero sistema regionale”, ha concluso Bolzonello.
Di seguito i dati con cui Cupla Fvg e Federsanità Anci hanno supportato le argomentazioni sviluppate durante l’incontro.
Il Fvg presenta una delle spese sanitarie più alte d’Italia, 2.414 euro pro capite nel 2022, mentre spendono meno sistemi di alto livello come, ad esempio, l’Emilia-Romagna (2.334), la Toscana (2.281) e la Lombardia (2.223).
In generale secondo l’Istat i medici in FVG sono c.a 4.800 di cui soltanto il 19,5% fa parte dei medici generici o di medicina generale.
I medici di medicina generale (MMG) sono infatti 768 (dato al 2021) ossia 6,4 ogni 10mila abitanti, il che ci colloca al di sotto nella media nazionale (6,8) ma al di sopra del Veneto (6,2) e del Trentino-Alto Adige (5,8).
Considerando il totale dei medici, specialisti e generalisti, l’indicatore del FVG sale a 40 sempre ogni 10mila abitanti, di poco sotto alla media nazionale (41) e nettamente sopra al Veneto (35,7) ed al Trentino-Alto Adige (33,6).
Ogni 10mila abitanti si contano in Friuli Venezia Giulia 32,2 medici specialisti il che colloca la nostra regione di poco al di sotto della media nazionale (32,8). Tuttavia il numero di specializzati in geriatria, sempre ogni 10mila abitanti, è in FVG (0,36) meno della metà di quello nazionale (0,74).
In Friuli Venezia Giulia i dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) sono più di 17.300. Tra questi si contano poco più di 2.400 medici e odontoiatri e oltre 7mila infermieri.
In FVG il numero dei medici e odontoiatri dipendenti del SSN si è ridotto di poco negli ultimi 5 anni, perdendo 2 decimi di punto percentuale, mentre il personale infermieristico del SSN si è ridotto di 3 punti percentuali.
Con riferimento all’assistenza domiciliare l’anno più recente di cui si dispongono i dati è il 2022 (vs 2021) e si evidenzia:
un calo sia degli utenti (-11,1%) che degli accessi (-9,9%) per quanto riguarda l’assistenza infermieristica, mentre in quella riabilitativa la contrazione degli utenti (-2,0%) è controbilanciata dall’’incremento degli accessi (+10,6%).
In termini assoluti gli utenti dell’assistenza domiciliare in FVG sono più di 58mila, per il 74% di carattere infermieristico e per il restante 26% di carattere riabilitativo.
In Friuli Venezia Giulia i posti letto nelle strutture residenziali socio-assistenziali e socio-sanitarie sono più di 14mila (14.162 – Istat, 2020) in 334 unità (ossia 42,4 posti letto in media per struttura). Per il 96% si tratta di posti letti a carattere comunitario e solo per il 4% a carattere familiare.
Ogni 100mila abitanti in FVG esistono 27,8 strutture, più della media nazionale (21,3), più che in Veneto (19,2) ma in misura dimezzata rispetto al Trentino-Alto Adige (53,8).
Il tasso di occupazione è pari all’80% e la maggior parte dei residenti è costituita da persone anziane (9.326 pari all’82,4%) seguite dagli adulti (13,5%) e dai minori (4,1%).
Il 9% dei posti letto in queste strutture è assente l’assistenza sanitaria, nel 16% è bassa e nel restante 75% è media/alta collocando il Friuli Venezia Giulia tra le regioni con il profilo migliore sotto questo punto di vista.
Considerando le sole persone anziane ospiti di queste strutture, l’89% di esse non sono autosufficienti e il 75% ha più di 80 anni (il 56% più di 85).
La delegazione Cupla era composta da Pierino Chiandussi, Maria Rosa Zanin Gino Pischiutta, Antonio Zoia, Antonio Buso, Guido Fantini, Paolo Brotto, Pietro Di Lena, Sergio Grizzo, Teresa Bortolin, Leandro Cimolino e Gian Luca Gortani. La delegazione di Federsanità Anci era composta da Giuseppe Napoli e Tiziana Del Fabbro.
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