Per quanto riguarda la sanità, nel 2018 la spesa sanitaria corrente è risultata pari a circa 115,4 miliardi di euro, in crescita dell’1,6% rispetto ai 113,6 miliardi di euro registrati nel 2017. Tra le singole componenti di spesa il DEF evidenzia l’aumento della spesa per i redditi del personale del comparto, imputabile al rinnovo contrattuale, anche se la spesa è attenuata dai perduranti effetti del blocco del turnover in vigore nelle regioni sotto piano di rientro e dalle politiche di contenimento delle assunzioni messe in atto autonomamente, dalle regioni non sottoposte ai piani di rientro.
La spesa sanitaria del 2019 è prevista pari a 118,06 miliardi, con un tasso di crescita del 2,3%, che sconta il completamento dei rinnovi contrattuali e l’applicazione delle altre disposizioni in materia contrattuale, nonché i potenziali effetti derivanti dalle disposizioni di riforma del sistema pensionistico.
Nel triennio 2020-2022, le previsioni del Governo indicano una crescita della spesa sanitaria ad un tasso medio annuo dell’1,4%, quindi più basso che negli anni precedenti, mentre il PIL nominale crescerebbe in media del 2,5%. Ne deriva che il rapporto fra spesa sanitaria e PIL dovrebbe decrescere, attestandosi, alla fine dell’arco temporale considerato, ad un livello pari al 6,4%, che significherebbe una sanità de-finanziata, pur con i problemi crescenti di una popolazione più anziana, e quindi più bisognosa di assistenza.