Aumentare l’attenzione al paziente anziano con diabete. Semplificare i regimi terapeutici e personalizzare gli obiettivi glicemici migliora l’aderenza alla terapia ed evita le complicanze correlate al trattamento. È questo il messaggio chiave delle nuove linee guida per la gestione del diabete presentate al congresso della Endocrine Society (ENDO) 2019 che si è tenuto a New Orleans, in Luisiana e contemporaneamente pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism.
Gli anziani con diabete spesso hanno una o più condizioni coesistenti come disturbi cognitivi, malattie cardiovascolari, disturbi della vista e artrite reumatoide, che impattano sulla capacità di autogestione della malattia. Il documento dell’Endo riguarda specificamente gli adulti con diabete di età pari o superiore a 65 anni. Copre lo screening, la prevenzione e la gestione della glicemia, della pressione sanguigna e dei lipidi, oltre a comorbidità, complicanze e situazioni speciali come la cura del diabete in ospedale e le strutture di assistenza a lungo termine e la gestione del diabete di tipo 1 negli anziani.
Ecco le principali raccomandazioni:
- Semplificare i regimi terapeutici e personalizzare gli obiettivi glicemici negli anziani con diabete e deterioramento cognitivo per migliorare l’aderenza alla terapia e prevenire le complicanze correlate al trattamento.
- Personalizzare i regimi di trattamento dei pazienti in dimissione con l’obiettivo specifico di minimizzare il rischio di ipoglicemia.
- Stabilire un target di pressione sanguigna di 140/90 mmHg per ridurre il rischio di esiti di malattie cardiovascolari, ictus e malattia renale cronica progressiva negli anziani con diabete di età compresa tra 65 e 85 anni.
- Utilizzare un profilo lipidico annuale in modo da ridurre la quantità di colesterolo cattivo nel sangue.
- Prescrivere esami oculistici annuali completi per rilevare la malattia retinica.
- Stabilire obiettivi chiari di glicemia per gli anziani con diabete negli ospedali o case di cura a 100-140 mg/dl a digiuno e 140-180 mg/dl dopo i pasti, evitando l’ipoglicemia.
Fonte: Altraetà
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