Nella Sezione del DEF dedicata al Programma Nazionale delle Riforme il Governo riporta gli obiettivi che si propone, la risposta alle Raccomandazioni della Commissione Europea del 2018 e le principali riforme che intende portare avanti. In sostanza il Governo, partendo dalle diverse misure e riforme già intraprese, espone la sua strategia per il prossimo triennio. Questa fase del Semestre Europeo è assai importante, in quanto la Commissione Europea valuterà successivamente il Programma delle Riforme italiano, così come quelli degli altri Paesi membri, e presenterà progetti di Raccomandazioni specifiche per ogni singolo Paese.
Gli obiettivi del Governo: Dopo aver citato tre cardini dell’azione di riforma già intrapresa, vale a dire il pacchetto di misure contenute nel cosiddetto “Decreto Dignità“, il Reddito di Cittadinanza e “Quota 100“, il Governo spiega quali sono gli obiettivi che dichiara di voler perseguire nei prossimi anni.
Si va dall’obiettivo di garantire agli italiani condizioni d’impiego più dignitose e adeguate retribuzioni alla riduzione del carico fiscale sul lavoro e sulle famiglie; da uno sforzo ampio nel campo dell’innovazione tecnologica e della ricerca all’incentivazione della crescita attraverso la transizione ad un modello di sviluppo sostenibile; dalle semplificazioni amministrative alla velocizzazione dei procedimenti giurisdizionali civili e penali; dal sostegno all’istruzione scolastica e universitaria al rilancio della politica industriale; dalla riduzione della spesa corrente delle Amministrazioni pubbliche al rilancio delle opere pubbliche e delle infrastrutture; dalla riforma e semplificazione del sistema fiscale (flat tax) alla graduale riduzione del debito pubblico.
Il Governo indica anche gli obiettivi in materia di welfare e sociale dichiarando di voler destinare maggiori risorse a favore delle famiglie, con particolare riguardo a quelle numerose e con componenti in condizione di disabilità, con iniziative future che verteranno sul riordino dei sussidi per la natalità e la genitorialità, la promozione del welfare familiare aziendale, il miglioramento del sistema sanitario e delle relative infrastrutture. Una parte del DEF è dedicata alle Raccomandazioni che nel 2018 il Consiglio Europeo aveva rivolto all’Italia. Il Governo, per ogni singola Raccomandazione, dice come si è già mosso per rispondere alle sollecitazioni e quali misure vengono previste o implementate per il futuro.
Ovviamente il Governo, nelle sue spiegazioni, vanta la bontà delle azioni intraprese ed elenca tutta una serie di buoni propositi sui quali pende perlomeno il dubbio se essi saranno poi tradotti in pratica e se si dimostrerà la loro efficacia. Ad esempio, rispondendo alla Raccomandazione di “Utilizzare entrate straordinarie per accelerare la riduzione del rapporto debito pubblico/PIL”, appare poco realistico ipotizzare una sua graduale discesa attraverso ingenti introiti dalla vendita di immobili pubblici, privatizzazioni e altri proventi finanziari, fattori che già nel passato hanno dato risultati deludenti.
Le Riforme nel programma di governo: Tra i vari capitoli che compongono il complesso delle Riforme e delle azioni che il Governo intende portare avanti, un particolare approfondimento riguarda quelle nel campo della sanità, della famiglia e della disabilità.
- Sanità: Il Governo è cosciente che sono numerose le sfide che il settore sanitario si troverà ad affrontare nei prossimi anni. Tra queste: a) gestire l’invecchiamento della popolazione e della forza lavoro in un contesto di decrescita demografica; b) garantire l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) in modo uniforme su tutto il territorio nazionale; c) governare l’evoluzione della domanda in condizioni complesse e con più patologie; d) realizzare una migliore integrazione tra i sistemi sanitari, di assistenza sociale e di sostegno; e) aumentare la promozione e la prevenzione della salute; f) prepararsi ai cambiamenti derivanti dal progresso scientifico e dalla innovazione tecnologica. In questo contesto, i principali impegni che il Governo assume riguardano:
- Il personale, con politiche che saranno orientate alla corretta individuazione dei relativi fabbisogni, anche al fine di non pregiudicare l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza e di superare la carenza di personale nel SSN; un intervento normativo è previsto in materia di fabbisogni delle risorse umane del SSN e di accesso alla professione medica.
- Il miglioramento della governance della spesa sanitaria, con il monitoraggio della spesa farmaceutica e la ricontrattazione del prezzo dei farmaci e dei dispositivi medici;
- La promozione dell’innovazione e della ricerca, con la realizzazione del sistema di interconnessione dei sistemi informativi del SSN che consentiranno di tracciare il percorso seguito dal paziente attraverso le strutture sanitarie e i diversi livelli assistenziali del territorio nazionale.
- Il monitoraggio e l’aggiornamento dei LEA, con la sottoscrizione del nuovo Patto per la Salute 2019-2021, da concordare con le Regioni, che dovrebbe prevedere, tra l’altro, la revisione del sistema di compartecipazione alla spesa sanitaria a carico degli assistiti, una particolare attenzione alle liste d’attesa, la realizzazione del sistema di interconnessione dei sistemi informativi del SSN, la promozione della ricerca in ambito sanitario, la valutazione del fabbisogno di interventi infrastrutturali di ammodernamento tecnologico. E’ prevista l’istituzione dell’Osservatorio Nazionale sulle Liste di Attesa.
- Gli investimenti nell’edilizia sanitaria e l’ammodernamento tecnologico delle attrezzature. Presso il Ministero della Salute, si prevede l’insediamento di una “cabina di regia” con il compito di selezionare le priorità del Paese, a partire dalle zone a maggiore rischio sismico, per implementare un piano pluriennale degli investimenti da realizzarsi nei prossimi anni.
- Famiglia e disabilità: Riguardo a questo importante tema, il Governo dichiara che, data la rilevanza delle dinamiche demografiche nel calcolo della componente di spesa dovuta all’invecchiamento della popolazione (pensioni, spesa sanitaria, Long-Term Care, Istruzione, Sussidi di disoccupazione) gli interventi per il rilancio demografico costituiscono una priorità dell’agenda di Governo. Conseguentemente, si intende proseguire nell’attuazione di politiche volte a invertire le tendenze demografiche avverse e lo squilibrio generazionale nonché a favorire la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
Il Governo afferma poi che occorre garantire un contesto ordinamentale in grado di superare la frammentazione degli attuali strumenti di sostegno alle persone, razionalizzando i diversi istituti vigenti in favore delle famiglie. Ciò al fine di pervenire ad un sistema più semplice e coordinato delle diverse misure assistenziali, che tenga conto della situazione effettiva di ciascun nucleo familiare e garantisca, secondo una logica coerente, interventi complementari e integrati nei diversi ambiti della fiscalità, dei sussidi monetari, dell’assistenza all’infanzia, dei servizi alla persona, della conciliazione e delle pari opportunità, valorizzando al contempo le forme di collaborazione e partnership tra la sfera pubblica e il mondo dell’associazionismo no profit.
Sul piano programmatico, il Governo intende:
- Proseguire nel potenziamento delle risorse destinate alla promozione dei diritti delle persone con disabilità;
- Adottare il primo Piano triennale per la non autosufficienza, nel cui ambito addivenire anche ad una definizione e migliore classificazione della condizione di non autosufficienza;
- Dare attuazione, completandola, alla disciplina in materia di caregiver familiare;
- Rafforzare l’assistenza sanitaria domiciliare;
- Assicurare un maggiore raccordo tra i diversi enti pubblici nella presa in carico delle persone con disabilità;
- Semplificare il sistema di accertamento sanitario per il riconoscimento della condizione di disabilità;
- Promuovere l’aggiornamento dell’elenco delle patologie esonerate da visite di revisione e controllo;
- Rafforzare il sistema informativo per la disabilità.
Tutti propositi, questi, che ci sentiamo di sottoscrivere, ma che dovranno essere valutati alla luce delle loro traduzione in pratica con norme apposite e soprattutto delle risorse che verranno a tale proposito stanziate.
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