Nel 2010 i Comuni italiani, in forma singola o associata, hanno destinato agli interventi e ai servizi sociali – secondo i dati forniti dall’Istat – 7 miliardi e 127 milioni di euro, un valore pari allo 0,46% del Pil nazionale. Nel confronto con l’anno precedente la spesa sociale gestita a livello locale è aumentata dello 0,7%, facendo riscontrare una discontinuità rispetto alla precedente dinamica di crescita: infatti, nel periodo compreso fra il 2003 e il 2009 l’incremento medio annuo è stato del 6%. La variazione avvenuta tra il 2009 e il 2010 risulta di segno negativo se calcolata a prezzi costanti (-1,5%), ovvero tenendo conto dell’inflazione registrata nel periodo.
In diverse regioni del Centro e soprattutto del Sud, l’ammontare di spesa destinata al welfare locale è diminuito anche in termini di valuta corrente fra il 2009 e il 2010. La spesa media per abitante per i servizi sociali è passata da 90 euro nel 2003 a 118 euro nel 2010, ma l’incremento risulta di soli 10 euro pro-capite se calcolato a prezzi costanti. Le differenze territoriali sono molto ampie, confermando ancora una volta i differenziali fra il Centro-nord da un lato e il Mezzogiorno dall’altro, con alcune eccezioni significative ma anche con preoccupanti segnali di ulteriore inasprimento dei divari: nel 2010 le risorse impiegate dai comuni in rapporto alla popolazione residente variano da un minimo di 26 euro in Calabria (contro 31 euro nel 2009) a un massimo di 304 euro nella provincia autonoma di Trento (contro i 295 euro dell’anno precedente).
Al di sopra della media nazionale si collocano gran parte delle regioni del Centro-nord e la Sardegna, mentre il Sud presenta i livelli più bassi di spesa media pro-capite (53 euro), meno di un terzo rispetto a quella del Nord-est (161 euro). Interessante notare che famiglia e minori, persone con disabilità e anziani sono i principali destinatari delle prestazioni di welfare locale: su queste tre aree di utenza si concentra l’82,9% delle risorse impegnate (rispettivamente pari al 39,6%, al 22,4% e al 20,9%). Le politiche di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale incidono per il 7,9% della spesa sociale. Le statistiche complete sono consultabili sul sito dell’Istituto.
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