Un convegno promosso da ANAP, Associazione Anziani e Pensionati, con lo psicologo e psicoterapeuta Mirco Casteller, martedì 16 aprile alle 10.30 nell’Hotel Fior di Castelfranco Veneto Bruno Mazzariol, presidente ANAP di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana: “La figura dell’anziano rappresenta un opportunità preziosa per una società alla costante ricerca di punti di riferimento solidi“.
Un cambio di prospettiva per trasformare la terza età in opportunità. A esplorare le nuove frontiere dell’invecchiamento è il convegno “I giovani anziani. Nonni e nipoti, una relazione oltre il tempo”, promosso da Anap, l’Associazione Anziani e Pensionati di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, martedì 16 aprile alle 10.30 nell’Hotel Fior di Castelfranco Veneto.
Entro il 2030 gli over 65 in Italia saranno 3,5 milioni in più. Una nuova regione grande quanto la Toscana popolata solo da anziani. O meglio, da “giovani anziani”, espressione coniata dal gruppo multidisciplinare dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano per definire quella fascia compresa tra i 65 e i 74 anni, che include coloro che non sono più giovani, ma nemmeno grandi anziani.
“Già oggi ci sono due over 65 ogni under 15, fa notare Bruno Mazzariol, presidente Anap provinciale, ma solo dopo i 75 anni comincia l’età in cui si è anziani dipendenti da qualcun altro. Per questo abbiamo invitato Mirco Casteller, psicologo e psicoterapeuta, a spiegare i fattori che favoriscono un invecchiamento attivo“.
Il tema scelto da Anap intreccia diversi ambiti, dal welfare all’economia, dalla sanità alla crisi demografica. L’aumento della longevità e lo spostamento in avanti dell’età pensionabile sta producendo un profondo invecchiamento della forza lavoro, con importanti ripercussioni sulle imprese, come sul potere d’acquisto delle famiglie. Non a caso, la fascia degli over 50 è quella dove in questi anni è maggiormente crescita l’occupazione. Un effetto combinato dell’invecchiamento della popolazione e della riforma Fornero sulle pensioni.
“Se le aziende non possono fare a meno dei giovani, sottolinea il presidente Mazzariol, lo stesso vale per i più anziani. Tant’è che molti restano o vengono richiamati in azienda per la loro esperienza sul campo. A fare da mentori, ma anche a “sporcarsi” ancora le mani“.
Il ruolo dei “giovani anziani” si gioca poi anche nel sociale, diventando spesso strumento fondamentale per contrastare l’inverno della denatalità. È sempre più evidente come il supporto emotivo e protettivo che i nonni danno ai loro nipoti sia fondamentale perché è continuativo. Il gioco si unisce all’insegnamento, la cura materiale affianca l’affetto. I nonni, in questo modo, reinventano anche le proprie competenze, passioni ed energie.
“L’anziano oggi rappresenta il confine tra la memoria e la speranza, conclude Bruno Mazzariol. In questa polarità, la figura dell’anziano, che sostiene e accompagna, rappresenta un opportunità preziosa per una società alla costante ricerca di punti di riferimento solidi“.
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