L’inflazione sotto zero congelerà le pensioni nel 2016. E a gennaio i pensionati dovranno restituire uno 0,1% dell’aumento percepito sugli assegni del 2015.
L’inflazione con il segno negativo riguarderà anche le pensioni. Entro il 20 novembre un apposito decreto dovrebbe indicare il tasso provvisorio di perequazione per il 2016 ricavato dall’indice Foi per i primi nove mesi dell’anno. Il fatto è che tale indice potrebbe attestarsi a fine anno a meno 0,1%. Quindi in teoria le pensioni dovrebbero subire una seppur minima decurtazione. In pratica, visto che la legge del ‘92 che definisce i meccanismi di perequazione parla soltanto di aumenti, i pensionati si dovranno accontentare di una pensione identica ai valori nominali di quest’anno.
Una piccola decurtazione comunque ci sarà. Legata però all’inflazione del 2015. Visto che a inizio anno era stato accordato un più 0,3% come adeguamento al costo della vita l’andamento dei prezzi è però risultato ancora più freddo: più 2%. Così i pensionati dovranno restituire quell’1% in più con le rate di gennaio e febbraio.
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