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Sono 142 a oggi le banche che hanno aderito al Fondo di garanzia per la prima casa e rappresentano più del 60% del mondo bancario. Fra febbraio e luglio di quest’anno ammontano a 83 milioni di euro i nuovi mutui garantiti mentre altri 88 milioni sono in fase di erogazione. Si tratta di uno strumento che intende andare incontro soprattutto alle esigenze delle giovani coppie. Il bilancio è dell’Associazione bancaria italiana (Abi) per la quale il Fondo “contribuisce all’ulteriore spinta del mercato dei mutui che registra una fase di grande rilancio, con un’impennata tra gennaio e luglio 2015 dell’82,2% rispetto al medesimo arco temporale dello scorso anno”.

Dice l’Abi: “Sempre più voglia di casa e sempre più significativo il ricorso al “Fondo di garanzia per la prima casa”, valorizzato maggiormente dal chiarimento di Banca d’Italia secondo cui la garanzia del Fondo può essere richiesta per erogare mutui anche fino al 100% del valore dell’immobile (superando, di fatto, l’attuale limite dell’80% previsto dalla regolamentazione di vigilanza). Nel frattempo, tra febbraio e luglio 2015 sono ammontati a 83 milioni di euro i nuovi mutui garantiti e altri 88 milioni in fase di erogazione. Lo strumento risulta particolarmente efficace per favorire l’acquisto dell’abitazione da parte delle giovani coppie”. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di favorire l’accesso al credito per le famiglie in difficoltà e in particolare per le giovani coppie, con una dotazione da 600 milioni di euro che potrebbe garantire finanziamenti potenziali per 12-15 miliardi di euro.

Per quanto riguarda il suo funzionamento – continua l’Abi – il “Fondo di garanzia per la casa” contro garantito dallo Stato prevede il rilascio di garanzie a copertura del 50% della quota capitale dei mutui ipotecari erogati per l’acquisto, o la ristrutturazione per l’accrescimento dell’efficienza energetica, degli immobili adibiti a prima casa, con priorità di accesso per le giovani coppie o ai nuclei familiari mono genitoriali con figli minori, nonché di giovani con contratti di lavoro atipico con età inferiore a 35 anni.

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