Il 16 luglio si è svolto a Roma, per iniziativa della Fondazione Don Sturzo il dibattito “Il voucher universale per i servizi alla persona: verso il secondo welfare” al quale ha partecipato anche ANAP Confartigianato.
Durante l’incontro è stata presentata una proposta di legge che è stata depositata e firmata da 50 tra deputati e senatori di differenti gruppi politici, perché possa partire un dibattito politico–parlamentare che produca il necessario risultato legislativo per la sua attuazione. La proposta di legge promossa da persone che operano nell’associazionismo sociale, nelle organizzazioni cattoliche, laiche e movimenti femminili, riguarda l’istituzione di Voucher Universali per i servizi alla persona e alla famiglia.
Concretamente si tratta di dare vita a un sistema di procedure agili e di agevolazioni fiscali che riconosca il ruolo svolto dalle famiglie, ma anche dalle imprese, attraverso il welfare aziendale, a favore delle categorie deboli: il sostegno ai figli, l’assistenza agli anziani e ai diversamente abili.
Oltre ai loro effetti economici, le ripercussioni positive riguardano la condizione femminile, la professionalità dei servizi da assicurare, la creazione di occupazione regolare in un mercato segnato spesso da precarietà e lavoro nero. Insomma l’avvio di un meccanismo virtuoso, anche a fronte di proiezioni demografiche che indicano nel progressivo invecchiamento della popolazione una delle maggiori emergenze sociosanitarie dei prossimi anni.
La legge ha tra i principali obiettivi:
- favorire la costruzione di un sistema di servizi alla persona e alla famiglia più efficiente, di qualità e con costi sostenibili che faciliti la conciliazione fra vita privata e attività professionale al fine di contribuire alla crescita dell’occupazione femminile;
- rendere sostenibile un moderno e più equo sistema di welfare a favore dell’infanzia e delle persone non autosufficienti, basato sui principi della sussidiarietà, attraverso la responsabilizzazione, il coinvolgimento e la valorizzazione di tutti i soggetti pubblici e privati del settore sociale e delle imprese al fine di mobilitare risorse aggiuntive a quelle pubbliche;
- promuovere la crescita dell’occupazione regolare e migliori condizioni di lavoro nel comparto degli household services, considerato dalla Commissione europea il settore con il più elevato potenziale di aumento dell’occupazione e del valore aggiunto, anche a causa dell’invecchiamento della popolazione e alla maggiore domanda dei servizi di cura dell’infanzia da parte delle lavoratrici e dei lavoratori;
- far emergere il lavoro nero così diffuso fra i collaboratori domestici e gli assistenti personali, soprattutto quelli immigrati, anche per consentire il recupero di risorse aggiuntive da destinare ai servizi attraverso il maggior gettito contributivo determinato dall’aumento dell’occupazione regolare nel comparto dei servizi alla persona;
- adottare un sistema universale e standardizzato di voucher per il pagamento dei servizi alla persona da parte delle famiglie, delle imprese e delle amministrazioni pubbliche che sia flessibile, facile da utilizzare e che sia già stato sperimentato con risultati positivi in altri paesi.
La proposta di legge introduce agevolazioni fiscali innanzitutto a favore delle famiglie che utilizzano il voucher universale per i servizi alla persona e alla famiglia. L’agevolazione fiscale prevista tiene conto che in Italia il costo del lavoro per un collaboratore familiare assunto regolarmente è superiore di circa un terzo a quello assunto in nero perché alla retribuzione netta occorre aggiungere la tredicesima, i contributi sociali, il TFR e le ferie. Di conseguenza si propone sia per le colf che per le badanti, cosi come per l’acquisto di servizi erogati da strutture pubbliche o private, solo se pagati con il voucher, una detrazione fiscale pari al 33 per cento degli oneri sostenuti dal contribuente, per un importo massimo che va da 6 mila a 8 mila euro all’anno in relazione alla presenza di bambini e di persone disabili o di anziani non autosufficienti. Per quanto riguarda i voucher erogati dalle imprese a favore dei propri dipendenti, non si prevede alcuna norma aggiuntiva, ma s’interviene semplicemente stabilendo che le agevolazioni fiscali già previste a favore delle misure di welfare aziendale si applicano anche quando i benefit sono erogati dal datore di lavoro attraverso il voucher universale per i servizi alla persona e alla famiglia.
Il gruppo di lavoro che si è occupato di promuovere la legge ha inoltre lavorato in forte sinergia con la Fondazione CENSIS, che si è occupata di fare una stima della sostenibilità in termini di spesa pubblica. Il lavoro svolto ha dimostrato che gli oneri aggiuntivi di spesa pubblica derivanti dal sistema degli incentivi fiscali sarebbe compensata in modo diretto dagli oneri derivanti dall’emersione del lavoro nero, nuova occupazione e minor impiego dell’ASPI e in modo indiretto da maggiore occupazione, maggiore gettito IVA su consumo famigliari e imposte su utili d’impresa.
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