Si fa un gran parlare di “corretta alimentazione” per vivere sani e più a lungo. Non possiamo non essere d’accordo. Anzi, d’accordissimo. Ma ora l’industria alimentare, in particolare quella estera, ha pensato bene di rivolgere il proprio sguardo agli anziani, che, guarda caso, sono sempre più numerosi e quindi dal punto di vista del marketing più attraenti, inventandosi prodotti specifici che nulla hanno di diverso da quelli normali se non per l’aggiunta di elementi che, a loro avviso, apportano un quid in più che fa proprio tanto ma tanto bene agli anziani. E questo quid ha un costo non indifferente.
Il primo prodotto di questa nuova generazione sarà il pane. Entrerà in commercio alla fine dell’anno e si chiamerà “Pain brioche G.Nutricion”. Avrà – a detta dei produttori francesi, supportati da eminenti accademici – dei suprlus di proteine e minerali. Il prezzo di vendita? Certamente molto più salato di quello che mangiamo tutti i giorni e che, a nostro parere, è il migliore del mondo. In Inghilterra invece la Nestlè lancerà la sua linea “Build Up!”, zuppe e bevande a forte apporto nutrizionale, che presto arriveranno anche in Italia. Il prezzo di vendita? Come detto prima.
Gli anziani italiani, già spennati dal Governo per far quadrare i conti pubblici, ora corrono il rischio di esserlo anche dagli industriali dell’alimentazione stranieri. Per essere spennati da questi ultimi devono però essere consenzienti. E la differenza non è di poco conto!