La Relazione sullo stato di attuazione dell’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria – anno 2011 è stata trasmessa al Parlamento il 27 marzo 2013 dall’allora Ministro della Salute, Renato Balduzzi. La Relazione, a cura dell’Osservatorio nazionale per l’attività libero-professionale, istituito presso il Ministero della Salute nel 2008, illustra l’evoluzione del fenomeno della libera professione nei diversi contesti regionali, rappresentando il grado di adeguamento alle disposizioni contenute nella legge 3 agosto 2007, n. 120 e successive modificazioni e alle indicazioni riportate nell’Accordo siglato in Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome il 18 novembre 2010. Nel monitoraggio relativo all’anno 2011, sono state approfondite due tematiche di particolare rilievo: l’intramoenia allargata e il numero dei dirigenti medici che svolgono l’attività libero professionale, con evidenza delle specifiche modalità di esercizio.
Dall’analisi condotta emerge che:
- nella quasi totalità delle Regioni/Province Autonome viene svolta l’intramoenia allargata, con la sola eccezione della Regione Toscana e della Provincia Autonoma di Bolzano
- solo in alcuni contesti regionali, tutte le Aziende del Servizio Sanitario Regionale riescono a governare tale fenomeno, tramite il servizio di prenotazione dedicato, la riscossione diretta degli onorari, la rilevazione oraria dell’attività svolta in intramoenia allargata
- in media, il 52% dei Dirigenti medici con rapporto esclusivo esercita la libera professione intramuraria (pari al 49,1% del totale Dirigenti medici), di cui il 56% esercita l’ALPI all’interno degli spazi aziendali, il 26% al di fuori della struttura ed il 18% svolge attività libero professionale sia all’interno che all’esterno delle mura aziendali (ad esempio attività in regime ambulatoriale svolta presso il proprio studio professionale ed attività in regime di ricovero svolta all’interno degli spazi aziendali).