La cefalea cronica da ora sarà riconosciuta come una malattia sociale. Il Senato ha infatti approvato la legge relativa. In questo modo, come ha sottolineato la deputata Giuditta Pini, co-firmataria della legge, i pazienti e i medici avranno più strumenti per combattere questa malattia silenziosa. La cefalea cronica ha una grave incidenza sulla società, dato l’elevato numero di soggetti che ne soffrono.
Il testo della legge è composto di un solo articolo, abbastanza sintetico ma al contempo efficace: “La cefalea primaria cronica, accertata da almeno un anno nel paziente mediante diagnosi effettuata da uno specialista del settore presso un centro accreditato per la diagnosi e la cura delle cefalee che ne attesti l’effetto invalidante, è riconosciuta come malattia sociale nelle seguenti forme:
- emicrania cronica e ad alta frequenza
- cefalea cronica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici
- cefalea a grappolo cronica
- emicrania parossistica cronica
- cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con arrossamento oculare e lacrimazione
- emicrania continua.
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