Un welfare vecchio, costoso e poco efficiente. Elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato. Al Festival della Persona di Arezzo è stata presentata una ricerca dell’Ufficio Studi di Confartigianato. Il lavoro esamina alcuni tratti caratteristici del welfare state italiano. In particolare esamina come alcune delle tendenze in corso evidenziano che il sistema di protezione sociale del nostro Paese, nato dopo la seconda guerra mondiale e basato su principi che vedono le radici addirittura alla fine del XIX secolo, sia in una profonda crisi strutturale e che si acutizza nella ’guerra dei debiti pubblici’ in corso. Verso il Wel-fault: il sistema di protezione sociale è fortemente condizionato dai rischi di default dello Stato.
L’articolazione della spesa pubblica e dei servizi in campo previdenziale, assistenziale e della salute mostra delle forti criticità – di quantità, di qualità ed efficienza – e la sostenibilità nel lungo periodo è condizionati da fattori quali l’invecchiamento della popolazione e la scarsa crescita.
Inoltre si registrano segnali, sia di natura demografica che economica, di una maggiore debolezza delle famiglie: insieme al crisi del welfare pubblico si osserva la crisi del welfare familiare.
Crisi dello Stato e della famiglia richiedono una crescente partecipazione della componente privata sia sul lato della domanda di welfare sia sul lato dell’offerta. Ad una crescita dei flussi monetari privati a supporto della domanda di servizi di welfare, si dovrà affiancare una crescente integrazione tra le reti di servizi private e del no-profit in un prospettiva di rafforzata sussidiarietà. La sfida si pone anche per le associazioni di impresa le quali vedranno nel tempo progressivamente assottigliarsi la componente associata attiva a fronte di una crescita dei pensionati.
Riportiamo in allegato, la parte descrittiva della ricerca.
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