Adolfo Londero, appassionato studioso di storia, ha raccontato alcuni episodi salienti del Primo Conflitto Mondiale avvenuti in Friuli.

Il centenario della Grande Guerra ha offerto numerosi spunti di riflessione su un conflitto che ha visto il nostro territorio letteralmente in prima linea. L’interessante incontro organizzato nella sede del Circolo ANCoS “Diego di Natale” di Via Ronchi a Udine con Adolfo Londero ha permesso di conoscere meglio la dimensione locale della Prima Guerra Mondiale. Londero, grande appassionato di storia, fin dalla tenera età ha visitato palmo a palmo molti degli scenari bellici in terra friuliana.

“Da piccolo – ha ricordato lo studioso – giocavo con i miei amici nelle trincee e nella testa di ponte di Tolmino. Ricordo perfettamente anche quando nel 1938, in occasione di una visita di Mussolini a Cividale, il servizio di sicurezza chiese proprio a noi ragazzi di indicare eventuali ordigni inesplosi da disinnescare nei dintorni”.

La carrellata parte, inevitabilmente, da Sarajevo, dove l’uccisione dell’arciduca Francesco Ferdinando e della consorte produce la scintilla che scatena il conflitto mentre in Friuli il primo colpo di fucile venne esploso a Visinale dello Judrio. Nel corso della serata sono state giustamente ricordate le Portatrici carniche, figure fondamentali e troppo a lungo dimenticate, come dimostra il fatto che la memoria di Maria Plozner Mentil, colpita a morte da un cecchino austriaco il 15 febbraio 1916 a Malpasso di Pramosio (Timau), sia stata celebrata solo nel 1997 con la medaglia d’oro al valor militare conferitale dal Presidente Scalfaro.

C’è stato spazio anche per altri curiosi aneddoti, come quello dei piccioni viaggiatori usati per comunicare le posizioni delle truppe nemiche, la storia del primo paracadutista Pier Arrigo Barnaba o quella degli studenti di medicina dell’Università Castrense che, durante l’ultima fase del conflitto, furono impegnati sul fronte di San Giorgio di Nogaro.

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