Come stabilito dal decreto emanato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze lo scorso novembre, la rivalutazione annuale delle pensioni provvisoria per l’anno in corso sarà del 5,4%.
Con una circolare del 2 gennaio scorso, l’INPS riporta nel dettaglio come l’Istituto procederà per l’adeguamento delle prestazioni previdenziali ed assistenziali nel 2024 e gli importi delle stesse.
Indice di rivalutazione provvisorio per l’anno 2024
Il decreto interministeriale del 20 novembre 2023 ha stabilito che la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2023 è determinata in misura pari a +5,4 dal 1° gennaio 2024, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo.
Si riportano di seguito i valori provvisori del 2024, e si rammenta che l’importo del trattamento minimo viene preso a base anche per l’individuazione dei limiti di riconoscimento delle prestazioni collegate al reddito per il medesimo anno 2024.
Importo trattamento minimo
Sulla base dell’indice di perequazione automatica stabilito, dal 1° gennaio 2024 il trattamento minimo delle pensioni dei lavoratori dipendenti e autonomi è pari a 598,61 € mensili (7.781,93 € annui).
Ulteriore rivalutazione pensioni uguali o inferiori al minimo
La Legge di Bilancio 2023 aveva stabilito che per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo INPS, in via eccezionale, da gennaio 2023 a dicembre 2024 è riconosciuto in via transitoria un ulteriore incremento di 1,5 punti percentuali per l’anno 2023, elevati a 6,4 punti percentuali per i soggetti di età pari o superiore a settantacinque anni, e di 2,7 punti percentuali per l’anno 2024.
Pertanto, l’INPS ha provveduto a riconoscere tale ulteriore incremento del 2,7% per il 2024 per i soggetti che ne hanno diritto e ha riconosciuto ai titolari di trattamento minimo una maggiorazione di 16,16 euro, che fa lievitare l’importo del trattamento minimo a 614,77 euro, indipendentemente dai redditi posseduti.
Rivalutazione pensioni superiori al minimo
Per quanto riguarda le pensioni superiori al minimo, la Legge di Bilancio 2024 approvata a fine 2023 dal Parlamento ha disposto che nell’anno 2024 la rivalutazione automatica è riconosciuta:
- per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo INPS, nella misura del 100 per cento dell’indice di rivalutazione;
- per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a quattro volte il trattamento minimo INPS e con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi:
- nella misura dell’85% dell’indice di rivalutazione per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo;
- nella misura del 53% per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a cinque volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a sei volte il trattamento minimo INPS;
- nella misura del 47% per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a sei volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a otto volte il trattamento minimo INPS;
- nella misura del 37% per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a otto volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a dieci volte il trattamento minimo INPS;
- nella misura del 22% per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a dieci volte il trattamento minimo (l’anno scorso era del 33%).
Pertanto, nella pratica, le pensioni aumentano dal 1° gennaio secondo tali percentuali:
- Importi fino a 2.271,76 € (+ 5,4%)
- Importi da 2.271,77 € a 2.839,70 € (+ 4,59%)
- Importi da 2.839,71 € a 3.407,64 € (+ 2,862%)
- Importi da 3.407,65 € a 4.543,52 € (+ 2,538%)
- Importi da 4.543,53 € a 5.679,40 € (+ 1,998%)
- Importi oltre 5.679,40 € (+ 1,188%)
Si ricorda che, a differenza di qualche anno fa, tali percentuali ridotte man mano che gli importi di pensione aumentano non si applicano per fasce di reddito, bensì sull’intero importo della pensione, col risultato che la perdita di potere di acquisto delle pensioni è molto rilevante per gli importi elevati.
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