Nel maggio 2020 l’Ufficio regionale dell’OMS per l’Europa ha avviato un progetto della durata di otto mesi diretto a valutare quale sia stato in Italia l’impatto del COVID-19 sulle popolazioni vulnerabili e in particolare su due dei gruppi maggiormente esposti al virus: gli anziani e gli individui in condizioni di povertà.
Nell’ambito di questo progetto è stata istituita la rete COVID-19 Italy Vulnerabilities (CIV-N), con lo scopo di aiutare il nostro Paese ad individuare le azioni e le politiche attuate prima e durante la crisi che potrebbero aver aumentato preesistenti disuguaglianze di salute e averne creato di nuove.
Nel mese di giugno l’Anap ha aderito all’invito dell’Ufficio OMS per l’Europa entrando a far parte della rete, nata per mettere in contatto esperti di diversi campi e professioni al fine di capire insieme come meglio muoversi a seguito dell’emergenza sanitaria e alla luce di una potenziale seconda ondata di Coronavirus.
In particolare, i membri del CIV-N sono chiamati a:
- facilitare e sostenere il diritto per tutti gli individui e in particolare per i gruppi vulnerabili al più alto livello di salute e benessere in relazione alla pandemia
- sviluppare e implementare azioni innovative che riducano le disuguaglianze sanitarie legate al Coronavirus
Come prima attività di rete, tutti gli aderenti hanno partecipato ad una consultazione mirata a valutare quale sia stato l’impatto della pandemia sugli anziani e su coloro che vivono in condizioni di povertà in Italia, per supportare i decisori politici nel definire il quadro della situazione dall’inizio della pandemia ad oggi e nell’individuare misure da attivare nel caso di una seconda nuova ondata, al fine di tutelare la salute di tutti, con un’attenzione speciale ai gruppi più vulnerabili della popolazione.
Riportiamo, in allegato, i punti principali emersi dalla consultazione con i membri del CIV-N operanti, direttamente o indirettamente, con e per la terza età.
Photo by Anna Auza on Unsplash
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