“Vicinanza solidale” nei confronti degli anziani con più di 65 anni è il nuovo servizio innovativo e sperimentale attivato dall’assessorato alla famiglia e alla pace di Vicenza in collaborazione con alcune associazioni. Il servizio è rivolto ad anziani autosufficienti con una situazione di disagio sociale, ad anziani soli da tempo con patologie o invalidità con temporanea riduzione dell’autosufficienza, anziani parzialmente autosufficienti che però soni soli perchè hanno familiari di età avanzata o perchè non hanno una rete parentale, anziani che hanno un basso Isee.
“I volontari che si renderanno disponibili si preoccuperanno di affiancare in maniera saltuaria l’anziano nel proprio alloggio oppure di accompagnarlo nei luoghi di socializzazione – spiega l’assessore alla famiglia Giovanni Giuliari chiarendo gli aspetti del progetto “Vicinanza solidale” -. In questo modo cerchiamo di mantenere l’anziano in autonomia facendo sì che possa avere una vita normale nella propria abitazione senza far ricorso a strutture specifiche, riducendo così i costi a carico della comunità. Il volontario verrà incontro all’anziano anche per quanto riguarda esigenze come l’accompagnamento a visite mediche oppure la gestione di questioni amministrative come il pagamento delle bollette. L’aiuto offerto sarà importante anche per consentire l’inserimento dell’anziano nel quartiere.”
Le visite dei volontari saranno continuative, 3, 4 volte la settimana compreso il fine settimana, o periodiche, 1, 2 volte la settimana a seconda del progetto che l’assistente sociale predisporrà con l’anziano. “Fino ad ora hanno dato disponibilità a collaborare Auser e Anap, Associazione pensionati di Confartigianato – continua Giuliari -, di cui una quindicina di volontari hanno già iniziato a partecipare ad un percorso formativo che si concluderà a breve per far sì che per metà novembre possano partire una ventina di progetti. I volontari faranno un colloquio con l’assistente sociale che creerà il contatto con l’anziano dopo il quale verrà stilato un progetto specifico. Si tratta di interventi piuttosto delicati perchè è necessario rispettare privacy e diritti dell’anziano. Questo servizio ci si augura possa essere tradotto in un vero e proprio “affido” da proporre così in Consiglio comunale, come è stato già fatto per l’affido per i minori.” Alle associazioni verrà corrisposto un rimborso pari a 10 euro fino ad un massimo di 80 euro mensili.
“L’obiettivo è di rimuovere e prevenire le situazioni di esclusione e isolamento degli anziani, mantenere l’autonomia dell’anziano nella sua abitazione, sperimentare attraverso i volontari forme di solidarietà e di vicinanza – sottolinea l’assessore -. Il problema risiede nella mancanza dell’ascolto, uno dei bisogni che vorremmo che l’anziano riuscisse a soddisfare grazie al nostro progetto”.
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