Il Disegno di Legge di Bilancio 2025 è in discussione alla Commissione Bilancio della Camera e tra qualche settimana dovrebbe approdare in Aula, dove è atteso per la metà di dicembre.
Intanto i deputati della Commissione dovranno mettere a punto ed approvare un testo di legge definitivo partendo dalle migliaia di emendamenti presentati. Nello specifico stanno lavorando sui 3.200 emendamenti rimasti dopo il vaglio di ammissibilità, i quali dovrebbero ridursi a breve a circa 600 attraverso una ulteriore scrematura fatta essenzialmente dalla maggioranza di Governo in base ad una scelta delle priorità.
La maggior parte degli emendamenti sono stati presentati dalle opposizioni, ma anche la maggioranza è abbastanza prolifica.
Le proposte di modifica della Legge di Bilancio sono le più svariate: vanno dal ritorno all’ecobonus al 65% alle pensioni, dalla sanità al ritorno del reddito di cittadinanza, dall’introduzione di alcuni bonus alle detrazioni fiscali. Vediamo quali sono le proposte che interessano di più gli anziani.
Tra gli emendamenti presentati dalla maggioranza di Governo si segnalano:
- Capitolo pensioni, aumento rivalutazione pensioni minime
Visto il clamore suscitato dall’aumento di soli 3 euro mensili per le pensioni minime presente nel testo originario del Disegno di Legge presentato in Parlamento, l’emendamento tende a portare da 3 a 7 euro in più al mese la rivalutazione annuale portando l’assegno a 623 euro.
- Nuovo bonus per l’acquisto di elettrodomestici
L’emendamento prevede la detrazione Irpef al 50% su un massimo di spesa di 5mila euro, che punta a incentivare la sostituzione di grandi elettrodomestici obsoleti (frigo, lavatrice e lavastoviglie) con apparecchi a più elevata classe energetica, non inferiore alla B. La misura dovrebbe coprire il 30% delle spese sostenute per l’acquisto, con un limite massimo fissato a 100 euro, valore che sale fino a 200 euro nel caso di famiglie con Isee che non supera i 25mila euro annui.
- Ecobonus, ritorno dell’agevolazione al 65% per il 2025
L’incentivo per chi decide di migliorare la prestazione energetica della propria abitazione, pari al 65% fino al 31 dicembre 2024, potrebbe ritornare con la stessa percentuale anche il prossimo anno, anziché ridursi al 50%, solo per l’abitazione principale.
- Riduzione fiscale
L’emendamento tenderebbe a ridurre la seconda aliquota Irpef dal 35 al 33 e ad estenderei questa fascia ai redditi fino a 60.00 euro.
Per quanto riguarda gli emendamenti dell’opposizione, essi si concentrano soprattutto sulla richiesta di più fondi alla sanità:
- Sanità
In sintesi, con un emendamento unitario, la proposta è di conferire più soldi per la sanità, di avviare immediatamente un piano straordinario di assunzioni e di prevedere un forte investimento nelle politiche di prevenzione.
Come è noto, le opposizioni sostengono, confermato da alcune autorità indipendenti (Corte dei Conti, Ufficio Parlamentare di Bilancio, Fondazione Gimbe), che anche quest’anno il SSN subisce un sottofinanziamento molto grave.
L’emendamento unitario, nel dettaglio, riscrive l’articolo 47 del Ddl proponendo che il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato sia incrementato di 6.802 milioni di euro per l’anno 2025, di 10.578 milioni di euro per l’anno 2026, di 11.280 milioni di euro per l’anno 2027, di 12.163 milioni di euro per l’anno 2028, di 13.225 milioni di euro per l’anno 2029, di 14.398 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2030.
L’incremento del Fondo Sanitario Nazionale verrebbe coperto con una riduzione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi, che corrisponde in molti casi anche ad obblighi derivanti dagli impegni europei sulla lotta al cambiamento climatico.
Viene aggiunto poi un articolo 47 bis con il quale si destinano 2 miliardi per il 2025 alle Regioni per fronteggiare la grave carenza di personale.
Infine, si prevede un articolo 47 ter che destina 1 miliardo nel 2025 per rilanciare adeguate politiche di prevenzione.
- Altri emendamenti
L’opposizione chiede anche anche: una tassa sugli extraprofitti delle banche; la reintroduzione del reddito di cittadinanza; l’allungamento del congedo parentale; il rifinanziamento dei fondi per l’alluvione.
Come ogni anno il Governo si troverà con la difficoltà di dover conciliare le richieste portate avanti dai vari partiti (ancor più quelle presentate dai partiti di maggioranza, per ovvi motivi di compattezza della compagine di governo) con la nota realtà delle ristrettezze di bilancio.
Staremo a vedere come si delineerà l’iter della Legge di Bilancio, che, come detto più volte, si dovrà concludere con l’approvazione di Camera e Senato entro il 31 dicembre, pena l’esercizio provvisorio. Sugli sviluppi vi terremo prontamente informati.