Il Decreto su Reddito/Pensione di cittadinanza e Quota 100 è attualmente in discussione alla Camera dei Deputati per la conversione in legge. Dopo aver ottenuto il via libera delle Commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera, il Provvedimento dovrà ora essere votato dall’Aula e dovrà poi tornare al Senato per la seconda lettura ed essere approvato in via definitiva entro il 29 marzo.
Come già in prima lettura al Senato, la maggior parte delle modifiche che vengono apportate dalla Camera riguardano il Reddito e la Pensione di cittadinanza: dalla nuova stretta su furbetti e stranieri al potenziamento dei controlli con nuove assunzioni nei carabinieri e nella guardia di finanza. Non sono però mancate anche aggiunte e cambiamenti al pacchetto Quota 100, a partire dall’eliminazione del limite di età di 45 anni per il riscatto agevolato della laurea. Riteniamo utile fare il punto sulle principali novità introdotte a Montecitorio.
Pensioni di cittadinanza anche in contanti: La pensione di cittadinanza potrà essere ritirata alle Poste o in banca anche in contanti e non solo essere caricata – e quindi spesa – sulla card del reddito. L’emendamento dice infatti che l’erogazione potrà infatti avvenire “mediante strumenti ordinariamente in uso per il pagamento delle pensioni”.
Un piccolo ritocco per le famiglie con disabili: Le soglie dei requisiti patrimoniali e la scala di equivalenza per accedere al reddito e alla pensione di cittadinanza sono state ritoccate al rialzo, consentendo alle famiglie con disabili, ed in particolare ai nuclei numerosi, di ricevere 50 euro in più al mese (con il sussidio che passa da massimo 1.330 euro a massimo 1.380 euro).
Richieste del Reddito anche presso i patronati: E’ stata inserita la possibilità di chiedere il Reddito/Pensione di cittadinanza anche attraverso i patronati.
Reddito negato se si hanno guai con la giustizia: La sospensione del beneficio arriva non solo per condanne definitive, ma anche in caso si sia indagati o imputati.
Possibilità di Reddito anche per i lavoratori poveri: Anche chi ha un lavoro, ma pagato pochissimo, sarà considerato disoccupato e potrà quindi entrare nel patto per il lavoro previsto nel programma del reddito e ricevere dai centri per l’impiego le cosiddette “offerte congrue”.
Norme anti-furbetti. Stretta sui genitori single: La mamma o il papà di figli minori che chiederà il reddito dovrà presentare un Isee che tenga conto della situazione patrimoniale e reddituale comprensiva dell’altro genitore, anche nel caso in cui madre e padre non siano né sposati né conviventi. L’obbligo non esiste se uno dei due si è sposato o ha avuto figli con altri partner o se c’è un assegno di mantenimento stabilito dal giudice. Per scovare i “furbetti” del reddito verranno assunti 100 finanzieri e 65 carabinieri aggiuntivi.
Niente Reddito se si hanno case all’estero: Nuova stretta sugli stranieri: non si potranno richiedere Reddito e Pensione di cittadinanza se si posseggono immobili del valore superiore a 30.000 euro non solo in Italia ma anche all’estero.
Stretta sui “Navigator”: Dopo l’accordo con le Regioni è stato risolto il nodo della presa in carico delle nuove figure professionali. Gli enti locali potranno assumere dal 2020 fino 3.000 unità di personale (rispetto ai 6.000 precedenti) da destinare ai centri per l’impiego e dal 2021 ulteriori 4.600 unità, anche per stabilizzare i propri precari. Sono stanziati per questo 120 milioni nel 2020 e 304 milioni annui dal 2021. Al potenziamento dei centri per l’impiego vengono destinati ulteriori 340 milioni in tre anni.
Verifiche sul funzionamento del Reddito: Un campione di famiglie sarà sottoposto a test per verificare come funziona la misura, ottenendo in cambio l’esenzione da alcuni obblighi ma non quello di dare disponibilità al lavoro e accettare offerte congrue.
Nessun tetto di età per il riscatto della laurea: Potranno riscattare la laurea con le agevolazioni previste dal decretone anche gli over 45, anche se con limitazioni. Possono cioè fruire della prevista detrazione del 50%, infatti, solo coloro che sono “privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995”.
Addio alle finestre per il pensionamento dei lavoratori gravosi: Per l’accesso all’ape social e alla pensione con quota 41 a chi esercita professioni gravose non servirà più aspettare la finestra di 3 mesi dalla maturazione dei requisiti.
Assunzioni nella sanità per coprire i buchi di quota 100: Gli enti e le aziende del servizio sanitario nazionale potranno avviare le procedure per l’assunzione non solo del personale già uscito per pensionamento ma anche di quello che si prevede in uscita in corso d’anno. Da luglio sono concesse oltre 500 assunzioni anche ai Beni culturali.
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