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Con altri tagli, addio Sanità per tutti. “Se sulla sanità dovessero piovere nuovi tagli, gli italiani dovrebbero rinunciare nel medio periodo al sistema sanitario così come lo conosciamo oggi. I cittadini per potersi curare dovrebbero ricorrere necessariamente ad assicurazioni private o ad altri sistemi”. Lo ha affermato in un’intervista a Il Messaggero il ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, in vista dell’avvicinamento della legge di stabilità.

E la Lorenzin ha inoltre chiarito: “La sanità gratuita sarebbe ridimensionata. Da quando sono stata nominata ministro si è parlato di tagli ma non si sono fatti, mentre si sono fatte le riforme – ha aggiunto. Gli sprechi sono nelle Regioni. Lì è stata creata una duplicazione di sistema che crea disservizi, costi esosi, mancanza di uniformità. Per rispondere a questo abbiamo messo in campo i costi standard e la centrale unica di acquisto con la Consip e la centrale unica regionale. Poi è stata introdotta la digitalizzazione, riviste le norme per il reclutamento del personale, lo sblocco del turn over. Tutto questo nel Patto della salute”.

“Abbiamo approvato –ha proseguito la Lorenzin- il Patto della Salute che è una riforma a tappe e per obiettivi che mira all’efficientamento del sistema. Lo so, è una parola bruttissima, ma significa mettere in ordine il sistema sanitario per renderlo più efficiente, trasparente e funzionale. Con l’impegno di recuperare risorse e di reinvestirle in Sanità. E’ evidente che il recupero di queste risorse avviene mano a mano che la riforma si implementa e sono le risorse necessarie per tenere in piedi la Sanità italiana così come la conosciamo adesso. E cioè dare assistenza ai cittadini in modo adeguato e dignitoso, riportare un livello verso l’alto della qualità dell’assistenza nelle Regioni del Sud e affrontare nuovi problemi”.

Se  lo stesso Ministro della Salute si preoccupa del futuro della sanità pubblica c’è poco da stare tranquilli. Tanto più che già oggi, come messo in evidenza da uno studio del Censis, molte persone rinunciano a curarsi. Ci auguriamo davvero che nella legge di stabilità non si metta nuovamente mano a questo tema. Se gli sprechi stanno nelle Regioni, come dice il Ministro, vigiliamo tutti (a partire dal Governo a finire, passando attraverso le Organizzazioni di rappresentanza, ai singoli cittadini).

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