Secondo il quarto rapporto Network Non Autosufficienza quattro milioni di italiani non sono autosufficienti, e vengono assistiti da circa un milione di assistenti e badanti. E il progressivo invecchiamento della popolazione accrescerà bisogno di assistenza. Oggi, infatti, più della metà dei cittadini tra i 75 e gli 84 anni ha una malattia o un problema di salute cronico, e questa percentuale sale fino al 64 per cento tra quelli che hanno più di 85 anni. E il 40 per cento delle persone con più di 65 anni dichiara di subire delle limitazioni nello svolgimento delle attività quotidiane.
Il sostegno dello Stato è ancora troppo scarso: la percentuale di anziani che ha accesso all’assistenza domiciliare integrata è ferma al 4 per cento, mentre la diffusione del Servizio di assistenza domiciliare è addirittura sceso dall’1,7 dei potenziali utenti nel 2008 all’1,4 nel 2010. Anche l’erogazione della indennità di accompagnamento è scesa negli ultimi anni. Gli interventi dei vari governi tra 2008 e il 2011, infatti, hanno portato a un forte taglio dei fondi per la non autosufficienza.
Il fondo nazionale per le politiche sociali ha subìto riduzioni fino al 30-40 per cento all’anno, con una conseguente contrazione delle risorse disponibili per la spesa sociale degli enti locali. In presenza di una scarsa assistenza pubblica, la soluzione è il ricorso alle badanti. Ma la crisi ha colpito anche in questo campo e così in questi ultimi anni il numero del lavoratori domestici è sceso di 80 mila unità tra il 2009 e il 2011. Forse, ma non è una consolazione, è cresciuto il fenomeno del sommerso.
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