E’ stato pubblicato da poco il rapporto sulla sussidiarietà, a cura della Fondazione per la Sussidiarietà e del Politecnico di Milano. Il Rapporto affronta i temi dell’efficienza e della qualità dei servizi sociali in Italia, con una particolare attenzione al contributo della sussidiarietà. La prima parte del Rapporto illustra i risultati di un’indagine quantitativa sui costi di alcuni servizi sociali (asili nido, housing sociale, housing universitario, cura degli anziani, riabilitazione).
Dall’indagine emerge che i costi delle organizzazioni non profit risultano in media inferiori del 23% (tra il 17% per l’housing universitario e il 41% per gli asili nido) ai costi unitari delle organizzazioni del settore pubblico, senza che questo significhi una minore attenzione alla qualità. Al contrario, nelle istituzioni non profit esaminate la qualità dei servizi, con riferimento alla soddisfazione degli utenti o delle loro famiglie, risulta molto simile a quella degli enti pubblici o perfino leggermente superiore. In una scala da 1 a 10, il punteggio è di 8,25 per le organizzazioni non profit e di 7,66 per le realtà pubbliche. Ad esempio per quanto riguarda gli asili nido i costi unitari delle organizzazioni non profit risultano in media inferiori del 41% (7.700€/bambino annui contro 13.100) ai costi unitari delle organizzazioni del settore pubblico. La qualità percepita è leggermente a vantaggio del non profit: 8 v. 8,6.
«Il Rapporto colma una grave carenza del nostro sistema di welfare: la ridotta disponibilità di informazioni sui costi dei servizi sociali», ha spiegato GiorgioVittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà. «A differenza di quanto accade in altri settori di interesse pubblico, per i servizi sociali oggi non esistono in Italia pratiche consolidate di rilevazione dei costi e di analisi di efficienza “micro”, ovvero a livello delle singole organizzazioni. Infatti, le statistiche pubbliche si concentrano sulla spesa aggregata dei Comuni per tali servizi, un’informazione interessante da diversi punti di vista, ma non utilizzabile per un’analisi dei costi dei servizi».