Si è svolto all’Auditorium “Manlio Germozzi” il Convegno Regionale ANAP Confartigianato Lazio, in collaborazione con Confartigianato-Imprese Lazio, con un tema quanto mai attuale: “Bambini e Adolescenti Digitali”. Il cuore dell’incontro è stato il ruolo fondamentale dei nonni nel guidare le nuove generazioni verso un uso sano e consapevole della tecnologia.

A prendere la parola, il presidente nazionale ANAP Guido Celaschi, il segretario nazionale ANAP Fabio Menicacci, Michael Del Moro presidente di Confartigianato Lazio, Luigi Nicolamme, presidente ANAP Lazio e Mirco Caltagirone Coordinatore ANAP Roma. Al centro, l’intervento atteso di Giuseppe Lavenia, psicoterapeuta e divulgatore, che ha coinvolto il pubblico con una riflessione profonda e concreta.

I nonni, guida digitale tra affetto e memoria

Lavenia ha messo in evidenza quanto oggi i nonni siano un riferimento educativo centrale, soprattutto in un’epoca in cui la tecnologia è presente fin dai primi anni di vita. Con dati alla mano, ha mostrato che il 60% dei nonni italiani si prende cura dei nipoti. Un dato che sottolinea il loro potenziale ruolo nel colmare il divario digitale e relazionale tra generazioni.

Non serve diventare esperti di smartphone – ha detto Lavenia – ma essere presenti, ascoltare, guardare negli occhi. È questa la vera rivoluzione digitale”.

Il digitale: alleato o ostacolo?

Durante il convegno si è parlato dei rischi di un uso eccessivo della tecnologia tra i più giovani. Dai disturbi dell’attenzione all’ansia legata ai social, il quadro emerso è preoccupante. Ma non mancano le soluzioni: tutto parte dalla relazione affettiva e costante tra adulti (genitori e nonni) e ragazzi.

Il relatore ha raccontato come anche i più piccoli, già a tre anni, entrino in contatto con smartphone e schermi digitali. Questo fenomeno, se non accompagnato da un’educazione consapevole, può portare a conseguenze sul piano cognitivo ed emotivo.

I nonni come educatori moderni

Il dott. Lavenia ha parlato con chiarezza: i nonni sono “portatori di memoria”. Nella loro esperienza c’è il valore del tempo, della calma e dell’ascolto. Tre qualità oggi rare, ma indispensabili per contrastare la frenesia digitale. I nonni raccontano storie, giocano davvero, cucinano insieme ai nipoti. Attività che stimolano attenzione, creatività e affettività.

Un confronto efficace tra passato e presente, tra saggezza analogica e innovazione digitale. “Essere nonni oggi – ha detto – è una responsabilità e un onore. È da qui che può partire un vero cambiamento culturale.”

App utili, ma con attenzione

Durante la giornata è stata presentata anche l’app Confartigianato Persone, pensata per aiutare gli associati a rimanere informati e accedere facilmente ai servizi. Un progetto ambizioso che guarda a un utilizzo del digitale come strumento e non come fine.

Il coordinatore ANAP Roma, Mirko Caltagirone, ha evidenziato le potenzialità di questa innovazione, ricordando che il supporto umano rimane sempre al centro. A supporto è stata presentata anche Mutuarti, la mutua integrativa promossa da ANAP per garantire servizi di welfare dedicati alla terza età.

L’evento si è chiuso con un buffet e una sessione di firmacopie. Un’occasione preziosa per condividere idee, esperienze e buone pratiche.

Il Convegno ANAP Lazio 2025 ha saputo unire riflessione sociale, innovazione e calore umano, offrendo una visione chiara: la digitalizzazione non deve escludere, ma includere. E i nonni sono i custodi ideali di questa inclusione.

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